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Un po’ di storia...
Il Messerschmitt Me 410 Hornisse (calabrone) era un Zerstörer, cioè un caccia pesante, bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Messerschmitt nei primi anni quaranta.
Era uno sviluppo ulteriore del Me 210, a sua volta nato come successore del Bf 110; dotato di due motori Daimler-Benz DB 603 da 1.750 CV, venne impiegato in diversi ruoli e su diversi fronti dalla Luftwaffe, nel corso della seconda guerra mondiale.
Il Me 410 riprendeva nelle linee generali il predecessore: la struttura era interamente metallica, l'ala era disposta in posizione bassa e gli impennaggi erano di tipo classico; le gondole dei 2 motori erano sistemate in posizione pronunciata in avanti rispetto al bordo d'entrata e, nella parte posteriore, alloggiavano gli elementi principali del carrello d'atterraggio di tipo triciclo posteriore.
La cabina di pilotaggio, disposta in posizione avanzata nella sezione anteriore della fusoliera, prevedeva l'alloggiamento in tandem dei due membri dell'equipaggio.
Nella prima versione costruita in serie, la Me 410A, i motori installati erano una coppia di Daimler Benz DB 603A in grado di erogare la potenza di 1 750 CV.
Nella versione Me 410B venne introdotta la più recente versione del medesimo propulsore, la DB 603, che garantiva un incremento di potenza pari a 150 CV.
L'armamento standard degli Me 410A era costituito da due mitragliatrici Rheinmetall MG 17 (calibro 7,92 mm) e da quattro cannoncini aeronautici Mauser MG 151/20 (calibro 20 mm) disposti all'estremità di prua della fusoliera e da due mitragliatrici Rheinmetall MG 131 (calibro 13 mm) alloggiate in barbette telecomandate FDL 131 disposte, una per ogni lato, sui fianchi della fusoliera, in corrispondenza del bordo d'uscita delle ali (tale armamento era, peraltro, il medesimo dell'Me 210).
Aspetto particolare delle dotazioni dell'Me 410 è rappresentato dai numerosi equipaggiamenti alternativi forniti dall'azienda costruttrice.
Negli esemplari della serie B-2 (U2/R2) poteva essere installato un cannone MK 103 da 30 mm, sistemato nella stiva bombe, oppure quattro MG 151/20 (U2/R4), due nella stiva bombe e due in postazione ventrale.
Tra gli altri, si trovano notizie anche di un equipaggiamento, denominato U4 e sperimentato almeno su un prototipo, consistente in un cannone Rheinmetall BK 5 calibro 50 mm (per appunto il kit della Meng), oppure un altro configurazione particolare come l'impiego di un cannone Rheinmetall BK 3,7, calibro 37 mm, derivato dal FlaK 18.
Il numero complessivo di Me 410 costruiti, circa 1.160 esemplari, consentì l'impiego della macchina su diversi fronti nel corso della guerra: la Luftwaffe impiegò i bimotori Messerschmitt lungo la Manica, sul fronte orientale, in Tunisia, in Italia, nei Balcani ed in Norvegia.
Il primo reparto a schierare il Me 410 fu il V./KG 2 (V gruppo del Kampfgeschwader 2 – 2º stormo da bombardamento) di base a Lechfeld, nei pressi di Augusta, con i quali nei primi mesi del 1943 iniziò la sostituzione dei propri Dornier Do 217E.
Nel successivo mese di maggio, seppur per un breve periodo, alcuni esemplari vennero impiegati in Tunisia dal III./ZG 1, unitamente ai Me 210A.
In Italia i primi Me 410A-1 vennero inquadrati nel II.(F)/122, di stanza in Sardegna, ed affiancati agli Ju 88.
Nel 1944 si hanno notizie dell'impiego del Me 410 da parte del I./ZG 76 in Ungheria, in Francia con il KG 51 e nella 1ª squadriglia di un reparto da ricognizione basato a Parigi-Orly, in Polonia e a Riga.
Fu con l'impiego da parte del II./ZG 26, nell’autunno del 1943, reparto soprannominato Hornissengeschwader (in tedesco, letteralmente "stormo calabrone") che il Me 410 acquisì l'appellativo, almeno inizialmente non ufficiale, di Hornisse.
I risultati operativi ottenuti dall'Me 410 rivelano dati contrastanti: in sostanza il velivolo guadagnò risultati di un certo rilievo operando contro i bombardieri alleati nel ruolo di zerstörer (ruolo nel quale sul finire della guerra venne però progressivamente rimpiazzato dai Messerschmitt Me 262) ma risultò meno efficace nel combattimento contro i velivoli da caccia (in particolare nei confronti del sempre più diffuso North American P-51 Mustang).
In ragione delle crescenti perdite il Me 410 venne progressivamente relegato a ruoli di attacco antinave, ricognizione e caccia notturna; proprio in quest'ultimo ruolo vennero portate a termine le ultime missioni di guerra da parte dei Me 410.
Dati tecnici del Me 410
Costruttore: | Messerschmitt |
Impiego bellico: | caccia pesante |
Equipaggio: | 2 persone |
Lunghezza: | m. 12,48 |
Apertura alare : | m. 16,35 |
Motori: | due Daimler-Benz DB 603A - 12 cilindri a V invertita – raffreddato a liquido |
potenza: | 1750 CV di potenza/cad. |
Velocità max: | 625 km/h |
Autonomina: | 1.690 Km |
Tangenza: | m 10.000 |
Armamento: | 2 MG 131 da 13 mm sparanti all’indietro; 2 MG 17 da 7,92 mm. 4 MG 151 da 20 mm. |
Il kit
Il modello è della Meng Model di Hong Kong.
Dopo la stagione della serie dei velivoli della Regia Aeronautica non sono riuscito a resistere alla tentazione di costruire ancora un velivolo della Luftwaffe... un ritorno di fiamma direte Voi... ebbene sì, anche perché primo, il kit del Me. 410 manca nella mia collezione e, secondo, questo kit della Meng è veramente fantastico e pertanto, uno più uno fa due … !!!
Nel kit sono inclusi:
Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto è veramente superbo, pertanto ho solamente acquistato l’after market riguardante il foglio mask per i trasparenti e più precisamente il mask della Eduard art. EDU-EX388.
L’intero abitacolo (pareti laterali, pavimento) sono stati colorati in RLM 66 usando lo spray della Tamiya TS4 german gray, mentre il cruscotto del pilota è stato dipinto in nero opaco, evidenziando poi i vari strumenti.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e del ruotino di coda, nonché le gambe di forza dei carrelli stessi, sono stati dipinti in RLM 02 usando l’acrilico della Lifecolor UA 071.
Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare tutte le strumentazioni nonché le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho evidenziato le parti più sporgenti con l’alluminio.
Colorazione e camouflage
Il kit conteneva decals, come sopra descritto, per due esemplari; il primo era in forza al 6/ZG della Luftwaffe nel 1944, mentre il secondo appartenente alla VVS russa (molto probabilmente un velivolo catturato prima della fine del conflitto).
Ho deciso di rappresentare il Messerschmitt Me 410 in forza alla Luftwaffe nel 1944.
Il camouflage seguiva le linee standard di quel periodo bellico e precisamente :
Pertanto i colori usati per il camouflage sono stati i seguenti:
Prima del posizionando delle decals riguardanti il marking e i vari stencil ho steso su tutto il modello due strati di cera.
Infine ho dato al modello un aspetto vissuto, cercando anche di rendere la vernice usurata passando sulla parte superiore di tutto il modello del bianco opaco molto, molto diluito, e anche deteriorata soprattutto nelle zone di maggior utilizzo dei meccanici e del pilota (pannelli di ispezione, zona intorno al tettuccio, attacco ala sinistra con fusoliera, ecc.).
Ho anche messo in evidenza le linee delle pannellature, ripassando le stesse con del nero opaco un pochino fluido, usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
Figurini, mezzo terrestre e accessori
I figurini ed accessori in plastica sono marca ICM, precisamente "WWII German Luftwaffe Pilots and Ground Personnel in winter uniform", art. 48086.
I piloti e gli inservienti sono stati dipinti come da istruzioni sulla scatola, poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
La Citroen Traction 11CV della Tamiya, non acquistata ma recuperata da un diorama in disuso, è stata "rinfrescata" con una mano molto fluida e leggera di german grey, utilizzando lo smalto della Humbrol n.32.
Ha subito infine dei lavaggi in marrone e nero opachi per accentuare l’usura del mezzo e "sporcature" in marrone per simulare polvere e fango secco sulla carrozzeria.
Sempre con la tecnica del Dry Brush, usando il colore alluminio, ho simulato delle piccole perdite di colore derivanti dall’uso.
Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 30x40, senza lastra di vetro.
La basetta, molto semplice, è stata creata su un unico livello, ovvero quello del terreno dove sosta il "protagonista" del diorama.
Ho creato con dei listelli di legno, quelli usati per il modellismo navale, una zona adibita alla manutenzione dei velivoli.
La parte circostante è stata "spalmata" con colla vinilica e poi coperta con sabbia fine e poi colorata con toni diversi di marroni chiari, ecc. ed infine con una miscela di nero/marrone opaco, diluitissimi, ho ricreato la morfologia del terreno.
La stessa è stata poi coperta con erba usata nel fermodellismo ferroviario e ciuffetti d’erba della Green Line color verde medio e giallo erba secca.
Per finire ho "sigillando" l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
La scena vuole rappresentare il velivolo in fase di manutenzione, parcheggiato in una apposita piazzuola sorvegliata da una sentinella con garrita e sbarra di accesso, mentre due ufficiali piloti chiacchierano dell’andamento della guerra, lontani da orecchie indiscrete.
Marking
Il velivolo rappresentato nel diorama è un Messerschmitt Me.410 B-2/U4 WNr. VP108, appartenente al 6./ZG., basato in Germania nel febbraio/marzo del 1944.
I cenni storici, le fotografie ed il profilo sono stati recuperati da vari siti web (in particolare wikipedia)... un grazie a queste fonti!
Conclusioni
Un bel modello anche se la costruzione ha richiesto abbastanza impegno, è senza dubbio un kit per modellisti con un pochino di esperienza.
La difficoltà maggiore e nella realizzazione dell’intero abitacolo molto particolareggiato e, soprattutto, nell’assemblaggio dei trasparenti che formano il tettuccio dell’abitacolo formati da ben 7 parti, un vero delirio!!
Che dire... altamente raccomandato anche se il prezzo non è certo "popolare" , però sono sempre dell’idea di... pochi ma buoni... !!!
Buon modellismo a tutti !!
Marco Vergani [Gallery] 02.10.2013 |
Il prossimo kit, anzi i prossimi, saranno i velivoli su cui ha volato il mag. Giuseppe Cenni, lo Ju 87 B " Picchiatello" ed il Reggiane Re. 2002 "Ariete" entrambi della Italeri.