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Il Douglas A-1 Skyraider era un cacciabombardiere monomotore ad ala bassa prodotto dall'azienda statunitense Douglas Aircraft Company negli anni quaranta.
Realizzato poco dopo la seconda guerra mondiale venne usato intensamente in Vietnam.
Uno degli aerei imbarcati su portaerei meglio realizzati ed anche una delle poche macchine di questo genere a compiere con successo la transizione all'impiego su vasta scala da basi terrestri, lo Skyraider fu progettato per operare come bombardiere in picchiata e aerosilurante.
Il primo volo fu nel 1945 e nel 1947 fu consegnato il primo lotto dei 3.180 esemplari di Skyraider complessivamente prodotti; Venne ritirato dal servizio nel 1968.
Sebbene equipaggiato con un motore aeronautico a pistoni, soluzione tecnica apparentemente sorpassata per un velivolo di prima linea, il modello venne utilizzato dalla U.S. Navy per oltre 20 anni.
Ha partecipato a numerosi conflitti bellici, ma specialmente in Corea e Vietnam, riuscendo addirittura ad abbattere un paio di caccia MiG-17.
Gli A-1 della U.S. Navy erano inizialmente dipinti con una livrea blu scuro, ma durante gli anni cinquanta adottarono la nuova livrea introdotta per quasi tutti i tipi di aerei basata sui colori grigio chiaro FS36440 per le superfici superiori e laterali e bianco lucido FS17875 per le superfici inferiori e le superfici mobili di controllo.
L'USAF, dopo aver inizialmente adottato la colorazione grigio-bianca della U.S. Navy, dal 1967 iniziò a dipingere i propri Skyraider con la nuova livrea mimetica introdotta nel sud-est asiatico, denominata "Vietnam", con tutte le superfici superiori e laterali a chiazze di verde scuro FS34079, verde medio FS34102 e marrone FS30219 mentre le superfici inferiori erano grigio chiaro FS36622.
Lo Skyraider rimase in servizio operativo nella U.S. Navy sino ai primi anni settanta quando venne sostituito dai Douglas A-4 Skyhawk.
La guerra in Vietnam
Utilizzato della U.S. Navy in Corea ed in Vietnam, l'A-1 svolse un ruolo primario nel supporto aereo per l'USAF e la Không Quân Nhân Dân Viêt Nam, l'aeronautica militare sudvietnamita, acquisendo nelle missioni la meritata fama di grande incassatore, ricevendo decine di colpi e ciò nonostante continuando a volare.
L'unica accortezza è stata l'applicazione di una corazzatura supplementare attorno alla cabina di pilotaggio per meglio proteggere il pilota.
L'unico punto debole, come si vide dopo il 1972 era il motore radiale, molto caldo, una vera calamita per i missili a guida IR spalleggiabili (come lo SA-7 Strela-2 e non), che iniziavano ad essere sempre più diffusi sia tra i guerriglieri Vietcong sia tra i regolari nord vietnamiti.
Dati tecnici:
Il kit
Nella scatola sono inclusi:
Il kit fornisce opzioni per i tre aerofreni (quello ventrale e i due laterali) che possono essere lasciati aperti o chiusi, mentre i flaps possono essere estesi oppure piegati.
Una caratteristica che è presente in questo kit sono i "tappi" di plastica nera da installare all'interno della linea di mezzeria ed entrobordo dei 3 serbatoi esterni e delle due bombe da 2000 lb che consentono un miglior incastro fra quest’ultimi e i loro rispettivi piloni.
Per quanto riguarda invece i restanti dodici piloni sub-alari i loro carichi esterni, bombe e/o razzi, si incollano nel modo più tradizionale, ovvero usando la colla ciano.
I carichi esterni presenti nel kit sono i seguenti:
Per i carichi esterni abbiamo deciso, in comune accordo, di utilizzare il serbatoio ventrale, i due alari, i 4 rocket pod FFAR da 2,75 pollici e 6 lanciarazzi a tubo da 2,75 pollici.
Le decal sono per tre esemplari e precisamente:
Montaggio di Marco Vergani
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è abbastanza buono ma è stato "migliorato" usando fotoincisioni di cinture di sicurezza Eduard avanzatemi da un velivolo USA, tanto per accentuare il realismo di questa parte, molto importante secondo me nei modelli.
Tanto per dare un tocco di realismo in più ho acquistato dei dettagli in resina della Quickboost e più precisamente:
e per facilitarmi la vita anche il foglio mask della Montex SM 48047.
Le strumentazioni dell’abitacolo, il seggiolino e la parete posteriore sono stati colorati in nero opaco con lo spray Tamiya TS 63 mentre il pavimento in grigio scuro TS 4.
Con la tecnica del dry brush ho evidenziato le strumentazione delle consolle laterali dell’abitacolo con del bianco paco, mentre per quelle del cruscotto ho usato le decal del kit.
Infine, sempre con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale, del ruotino di coda, della gondola motore sono stati dipinti in bianco opaco usando lo smalto humbrol n. 34.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare aspetto al velivolo un aspetto vissuto.
Colorazione, camouflage e marking di Ezio Bottasini
Gli A-1 della U.S. Navy erano inizialmente dipinti con una livrea blu scuro, ma durante gli anni cinquanta adottarono la nuova livrea introdotta per quasi tutti i tipi di aerei basata sui colori grigio chiaro FS36440 per le superfici superiori e laterali e bianco lucido FS17875 per le superfici inferiori e quelle mobili di controllo.
La colorazione è stata effettuata dopo aver steso una mano di Primer Bianco Fine della Tamyia ed aver creato un preshading cun grigio scuro H32, sono stati usati gli smalti Humbrol ad aerografo e precisamente:
Il modello riprodotto è quello dell’A-1 H del Va 176 (AK – 409) imbarcato sulla USS Intrepid nell’ottobre del 1966, che ha partecipato alla guerra in Vietnam.
La scelta è stata dettata dalla bellissima livrea di questo velivolo, dipinta sulla fusoliera destra e sinistra vicino all’impennaggio verticale, che riproduce una "scherzosa" grossa vespa pronta a "colpire" con il pungiglione.
Per preparare lo stesso all’applicazione di tutte le decals e stencil (abbastanza numerosi), ho steso sullo stesso due strati di cera e, una volta ben asciutta, ho posizionando le stesse.
Dopo il posizionamento delle decals ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, dovuto all’usura, alle manutenzioni varie, ma soprattutto al fumo dei gas di scarico.
Per quest’ultimo, come si vede da tutte le foto di questo velivolo, le strisciate causate dal fumo dei gas di scarico del motore erano molto evidenti in quanto veniva "bruciato" contemporaneamente anche molto lubrificante.
Le fumate sono state riprodotte con una mescola "UNI ad occhio" con H113 color ruggine e H33 nero opaco
Infine, dopo avere messo in evidenza le linee delle pannellature con una mina limata a becco di flauto, ho sigillare il tutto con trasparente satinato.
Figurino di Ezio Bottasini
Per quanto riguarda il figurino ho utilizzato quello in resina della Aerobonus art. 480085 ""USAAF pilots Vietnam war"1966", molto bello e ad un prezzo abbordabile.
E’ stato colorato come da istruzioni e poi schiarito ed ombreggiato con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dargli profondità.
Ambientazione di Marco Vergani
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice, senza lastra di vetro, delle dimensioni di 40 x 26 cm. circa
Da una ricerca sul web ho potuto appurare che la USS Intrepid era stata varata nel 1943 e "messa a riposo" nell’anno 1974, diventando poi un museo galleggiante.
Pertanto ho deciso di riprodurre il ponte di volo con listelli di legno utilizzati nel modellismo navale, incollati sul piano della basetta stessa utilizzando del bi-adesivo.
L’unica mancanza sono le parti metalliche di scarico dell'acqua che erano presenti sui ponti delle porterei USA della II G che volevo riprodurle con delle fotocopie scaricate dal web … che purtroppo non ho trovato.
Le righe bianche che simulano la pista sono state eseguite a spruzzo previa mascheratura della zona interessata, eseguendo per ultimo un lavaggio finale ad olio con marrone d’ombra.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta mentre le strisciate dei pneumatici sono state eseguite con una matita nera molto morbida.
Infine, per le sporcature ho usato una mescola diluitissima di nero e marrone opachi.
Marking dell’A-1H
A-1H - numero identificativo AK-409 – numero di serie 137543, del Va.176, imbarcato sulla USS Intrepid nel 1966, che partecipò alle missioni di bombardamento durante il conflitto vietnamita
L’Attack Squadron 176 fondato il 4 giugno 1955 (VA-176), noto come "Thunderbolts", era uno squadrone di attacco imbarcato sulla portaerei USS Intrepid (CV-11) della Marina degli Stati Uniti (U.S. Navy), partecipando attivamente alla guerra in Vietnam e successivamente, nel 1983, in Libano.
Durante il conflitto asiatico due membri dello squadrone divennero noti per l’abbattimento di due MiG-17 nordvietnamiti, avendo la meglio con un velivolo ad elica, come l’A-1 Skyraider, su dei velivoli a getto.
Conclusioni
Tamiya ha fatto, come al solito, un ottimo lavoro con questo kit, rendendo questo Skyraider il migliore in assoluto nella scala in 1/48.
Tra l’altro il prezzo di questo kit è abbastanza "popolare" anche se nella scatola purtroppo non troviamo nessun articolo in resina oppure lastrine foto incise.
Come avete certamente capito questo A-1 è stato fatto a " quattro mani" e ognuno a "messo del suo"...
Buon modellismo a tutti !!
[Questo modello ha vinto il terzo premio (bronzo) al Concorso modellistico Pro Loco di Giussano (MB) il 14/15 marzo 2015]
Nota: La documentazione sullo Skyraider è stata tratta dal sito Wikipedia.