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Credo siano scorsi fiumi d’inchiostro per descrivere questo velivolo e pertanto tralascio tutta la descrizione tecnica.
Aggiungo solamente che, fra i molti paesi che hanno utilizzato l’F-104 c’è anche l’Italia, con la nostra Aviazione Militare.
L'Italia è stato, tra l’altro, il paese che ha mantenuto lo Starfighter in servizio più a lungo di tutti gli altri paesi, e precisamente dal 1963 al 2004, sviluppandone la versione F-104S ottimizzata per l'intercettazione ognitempo e compatibile con i missili aria-aria classe Sparrow e Aspide.
Ancora oggi, 2 F-104S/ASA-M e 2 TF-104G restano in carico al Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica Militare Italiana, per compiti di test e valutazioni.
Dati tecnici:
Il kit dell’F-104G
Nella scatola con il coperchio, bruttino in verità, sono inclusi:
Dopo innumerevole "pressioni psicologiche e fisiche" da parte dell’amico Ezio, finalmente ho deciso di affrontare la costruzione del mitico "spillone"... scherzo naturalmente.
In questa costruzione sono stato supportato dall’esperienza e dalle innumerevoli conoscenze sull’F-104 da parte di Ezio, il quale mi ha assistito passo dopo passo nella costruzione del modello, fornendomi anche le decal necessarie per riprodurre un F-104 dell’A.M.I.
Il kit Hasegawa è povero di carichi esterni, infatti nel kit sono presenti solamente i due serbatoi alle estremità alari.
Sempre con l’amico Ezio si era discusso sull’eventualità di acquistare il super dettaglio della Daco in 1/48 proprio per il kit Hasegawa ma, considerato il suo costo abbastanza considerevole, l’idea è stata scartata; nel kit in questione erano presenti molti dettagli, dall’avionica alla scaletta e soprattutto ai molti carichi esterni per la versione italiana che avrebbero certamente impreziosito il modello ma impoverito le casse familiari.
Alla fine ha deciso il "buon senso" del padre di famiglia.
Ho optato comunque per alcuni aftermarket molto meno costosi che hanno gravato meno sul "bilancio famigliare" e precisamente:
Montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è abbastanza buono ma è stato "migliorato" usando le fotoincisioni Eduard riguardante il cruscotto e le console laterali, al fine di accentuare il realismo di questa parte, molto importante secondo me nei modelli.
Come precedentemente scritto sono stato supportato dai suggerimenti dell’amico Ezio e pertanto i colori usati sono stati i seguenti:
Il montaggio non ha richiesto particolari accorgimenti e una quantità minima di stucco; sono state aggiunte le strutture interne ai trasparenti principali ottenute con rod evergreen 220 con diametro di 0,88mm, con l’aggiunta degli specchietti retrovisori e due maniglioni di recupero.
Il seggiolino tipo M.B. CQ.7 è quello del kit, opportunamente modificato, colorato in grigio chiaro, verde oliva l’imbottitura, usando le fotoincisioni della lastrina Eduard 49375 per le varie cinture.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore sono stati dipinti in alluminio opaco usando lo smalto humbrol n. 56.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare aspetto al velivolo un aspetto vissuto.
Lo scarico dello J79 dopo averlo verniciato di nero opaco, l’ho "drybrushato" prima con l’H53, poi con passate leggere sempre a dry brush con l’H52 ed infine con l’H55, seguendo le indicazioni dei kit fatti precedentemente dall’amico Ezio.
Colorazione, camouflage e marking
Il modello rappresenta il velivolo con il numero individuale 00, in forza alla 3° Stormo - 132° Gruppo - Aerobrigata Ricognitori Tattici- con mimetizzazione NATO, verniciato in grigio mare scuro con bande trasversali in verde scuro sulle superfici superiori ed in alluminio su quelle inferiori.
Pertanto ho usato:
Prima della colorazione ho spruzzato su tutto il modello una mano di primer grigio Fine Tamiya, mentre per quanto riguarda la verniciatura delle superfici superiori ho prima steso il grigio mare, poi con opportuna mascheratura usando del nastro apposito, ho creato le bande trasversali per il verde scuro.
Dopo le varie mani di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco per le superfici superiori e del trasparente semilucido per le superfici inferiori.
Le decal derivano da diversi fogli:
Come già precisato le decal di reparto e di nazionalità mi sono stati gentilmente offerti dall’amico Ezio (foglio Sky Models 48031), mentre gli stencil ad alta visibilità provengono dal foglio della Tauro 48534.
Marking dell’RF-104G
Profilo dell’RF-104G M.M. 6558/3-02 – 3° Stormo "Carlo Emanuele Buscaglia" – 132° Gruppo
Aerobrigata Ricognitori Tattici – Verona – Villafranca.
L’unica differenza nel modello realizzato, rispetto al profilo sopra riportato, sono i numeri di identificazione a bassa visibilità introdotti negli anni ottanta.
Figurini
Per quanto riguarda i due figurini in resina sono di marche diverse e, precisamente:
Tutti e due riproducono piloti USA ma il sottoscritto li ha fatti diventare piloti della nostra Aeronautica Militare.
Sono stati dipinti come da istruzioni e poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
L’interno del casco del figurino della Plus Model è stato "scavato", tanto per dare un pochino di realtà!
Ambientazione
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 25 x 30 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno di altezza 1 cm. Di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui è stato incollato un cartoncino per imitare la pavimentazione in cemento.
E’ stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray" e poi diviso in quadrotti, mentre la segnaletica orizzontale bianca e gialla che delimita la pista è stata eseguita a spruzzo previa mascheratura della zona interessata.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta mentre le strisciate dei pneumatici sono state eseguite con una matita nera molto morbida.
Il kit del TF-104G
Nella scatola, con il coperchio più bello rispetto al kit "Red Baron", sono inclusi:
Dopo la positiva esperienza dell’F-104 mi è balenata l’idea di fare una basetta unica inserendo un F-104G con un TF-104G ASA, ovviamente tutti e due con le insegne della nostrana A.M.I.
L’idea si è materializzata quando ho avuto occasione di "mettere le mani" sul bellissimo kit dell’Hasegawa del TF-104G, che già conteneva decal per un profilo italiano.
Anche per il TF-104 sono stato supportato dall’esperienza e dalle innumerevoli conoscenze sugli F-104 da parte di Ezio, il quale mi ha assistito passo dopo passo nella costruzione del modello, fornendomi anche parte degli stencil Low visibility necessari per riprodurre il TF-104 dell’A.M.I.
Anche questo kit è povero di carichi esterni, infatti nel kit sono presenti solamente i due serbatoi alle estremità alari e due piloni alari "nudi e crudi".
Vale il discorso fatto per l’F-104 mono, optando per l’acquisto dei soli aftermarket sotto elencati, molto meno costosi, e precisamente:
Per quanto riguarda le decal, sono state usate quelle inserite nel kit con l’aggiunta di alcuni stencil low visibilità del foglio Tauro 48-569 donatemi dall’amico Ezio.
Montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è abbastanza buono ma è stato "migliorato" usando le fotoincisioni Eduard 49368 per il TF riguardanti il cruscotto e le console laterali, al fine di accentuare il realismo.
Come precedentemente scritto sono stato supportato dai suggerimenti dell’amico Ezio e pertanto i colori usati sono stati i seguenti:
Il montaggio non ha richiesto particolari accorgimenti e una quantità minima di stucco; sono state aggiunte le strutture interne ai trasparenti principali ottenute con rod evergreen 220 con diametro di 0,88mm, con l’aggiunta degli specchietti retrovisori e due maniglioni di recupero.
I bellissimi seggiolini in resina sono stati colorati in grigio chiaro, in verde oliva l’imbottitura, mentre tutte le varie cinture in tan schiarito.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore sono stati dipinti in alluminio opaco usando lo smalto humbrol n. 56.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare aspetto al velivolo un aspetto vissuto.
Lo scarico dello J79 dopo averlo verniciato di nero opaco, l’ho "drybrushato" prima con l’H53, poi con passate leggere sempre a dry brush con l’H52 ed infine con l’H55, seguendo le indicazioni dei kit fatti precedentemente dall’amico Ezio.
Colorazione, camouflage e marking
Il modello rappresenta il velivolo M.M. 54553/4-44, in forza alla 4° Stormo-20° Gruppo-Addestramento- con mimetizzazione interamente in grigio chiaro F.S. 36280.
Come colori ho usato lo spray Tamiya AS11 per tutte le superfici.
Mi sono documentato grazie alla tabella scaricata dal web "Colori mimetici degli aeromobili italiani dagli anni ’60 ad oggi" dove specificava che la mimetica Nato veniva sostituita dalla colorazione uniforme in grigio chiaro.
Specificava altresì tre codificazioni di marche di colori molto usate dai modellisti e fra queste ho preso in considerazione il n. 165 della Humbrol, definito come medium sea gray.
Sono andato alla ricerca dello stesso nei vari spray Tamiya, individuandolo nell’AS11, colore che a mio avviso più si avvicinava.
Prima della colorazione ho spruzzato su tutto il modello una mano di primer grigio Fine Tamiya, mentre per quanto riguarda la verniciatura delle superfici superiori ho prima steso il grigio mare, poi con opportuna mascheratura usando del nastro apposito, ho creato le bande trasversali per il verde scuro.
Dopo le varie mani di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco per le superfici superiori e del trasparente semilucido per le superfici inferiori.
Le decal derivano da diversi fogli:
Come già precisato le decal di reparto e di nazionalità mi sono stati gentilmente offerti dall’amico Ezio (foglio Sky Models 48031), mentre gli stencil low visibility provengono dal foglio della Tauro 48569.
Marking del TF-104G
Profilo del TF-104G M.M. 54553/4-44 del 4º Stormo "Amedeo d’Aosta" – 20º Gruppo Addestramento Operativo
Grosseto, novembre 2000.
Conclusioni
Prima di tutto è doveroso un ringraziamento all’amico Ezio per i suoi preziosi consigli, aiuto nonché per la fornitura delle decal per riprodurre un F-104 dell’A.M.I.
Per quanto riguarda invece il kit, l’unico in questa scala e ormai di difficile reperimento, è molto bello e si costruisce con molta facilità.
Forse un’appunto sono i carichi esterni veramente "all’osso" anche se ora c’è la possibilità di "esagerare" con il bellissimo kit di dettaglio della Daco... però anche senza usare questo set di dettaglio rimangono sempre dei modelli validi e interessanti!
Una curiosità belli i tubi di Pitot, verò!!?? li ha fatti l’amico Ezio …. grazie!!
Sto già lavorando ai prossimi modelli: ancora due "Spilloni" un G primi anni 60’ con camouflage "antiradiazione" mentre l’altro è un S, anni 1971/1973, camouflage "NATO" 50º Stormo CB, 155º Gruppo "Pantere Nere" di Piacenza San Damiano... chi lo avrebbe mai detto!!
Buon modellismo a tutti !!