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Il Grumman EA-6B Prowler ("Predatore" in italiano) è un aereo per la guerra elettronica imbarcabile su portaerei, con un equipaggio di quattro persone.
L'EA-6B deriva dall'aereo d'attacco A-6 Intruder ed è caratterizzato da un bulbo sulla estremità della deriva verticale, da ali montate in posizione intermedia, motorizzato da una coppia di turbo ventole Pratt & Whitney J52, ha le prese d'aria posizionate nella parte bassa della fusoliera e ha un doppio abitacolo con posti affiancati.
Durante gli anni, oltre ad essere considerato la miglior piattaforma al mondo per il disturbo elettronico, è stato dotato anche della possibilità di effettuare missioni di soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD) tramite i missili AGM-88 HARM, ed anche a tal scopo è stato impiegato nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq.
Il prototipo del Prowler ha volato per la prima volta il 25 maggio 1968 ed è entrato in servizio con l'US Navy nel 1971. Sono stati costruiti 170 esemplari del Prowler; oggi l'EA-6B è in servizio presso l'US Navy, i Marines e anche nell'USAF, dopo la radiazione dell'EF-111 Raven, dove vola con equipaggi misti Navy/USAF.
La lunga vita operativa del Prowler dovrebbe concludersi con l'introduzione del nuovo E/A-18 Growler.
I Prowler sono impiegati da alcuni anni in Afghanistan ed Iraq anche per operazioni contro l'impiego di ordigni esplosivi artigianali (Improvised Explosive Device, IED) disturbando i segnali dei telecomandi utilizzati, in genere telecomandi per cancelli o telefoni cellulari. Due squadron di Prowler sono basati in Iraq ed impiegati anche per queste missioni.
Nel 2011 i Prowler sono stati sostituiti dai Growler nel VAQ-132 e VAQ141, entrambi impiegati alle operazioni in Iraq e Enduring Freedom in Afghanistan.
I piani dell’US Navy prevedono di completare la sostituzione dei Prowler coi Growler nel 2015.
Caratteristiche tecniche:
Il kit
Il modello è inscatolato dalla Italeri, ma lo stampo è Kinetic.
Il kit è composto da circa 207 parti in plastica grigio chiaro più 12 parti di trasparenti.
Il foglio decal, nuovo di zecca, è per ben cinque esemplari, ma il sottoscritto ha scelto il Prowler del VAQ-133 basato a Bagram, Afghanistan nel settembre del 2007 durante l’Operazione Enduring Freedom VII contro le forze talebane, con colorazione desertica.
La struttura di superficie si presenta con linee sottili, non ha secondo me un livello di qualità pari a quello dei kit Hasegawa/Tamiya, ma ci manca davvero poco.
Il pozzetto dell’abitacolo è dotato di quattro posti, quadri porta strumenti con dettagli per la paratia rialzata e consolle laterali. Le cinture dei seggiolini non sono raffigurate, pertanto ho preferito acquistare il set di dettaglio in resina, marca Aires, dei quattro seggiolini eiettabili, molto belli.
Il pozzetto del carrello di atterraggio anteriore è stampato come parte di un inserto ventrale e caratteristiche separano i fianchi, le parti del telaio sono ripartiti semplicemente, mentre le ruote sono dotate di metà pneumatico separato che racchiude i mozzi delle ruote. La parte anteriore con il faro di atterraggio per il portello del carrello anteriore è fornita come una parte separata in trasparente.
Le scalette di imbarco possono essere lasciate aperte, con una lunghezza decente della canalina di scarico.
La stampata di ciascuna ala è fatta in quattro sezioni; le sezioni di ala entrobordo si accoppiano saldamente alla fusoliera con una grande area di giunzione.
Le ali possono essere poste sia piegate che estese, ma ai Prowler "afgani" per abbassare i costi di manutenzione erano stati rimossi sul posto gli attuatori per il ripiegamento e pertanto non potevano essere ripiegate … meglio così perché mi piacciono di più estese.
Le parti trasparenti dei due tettucci sono molto sottili, chiare e senza distorsioni; queste sono state stampate in due sezioni per ogni tettuccio di apertura, presentando così il loro caratteristico rigonfiamento. È stato necessario, pertanto, prestare molta attenzione nell’incollatura delle due parti anche se, per fortuna, negli stampi delle due mezzerie dei tettucci è presente una cornice lungo la linea dell’attaccatura.
Nel foglio foto inciso Eduard sono presenti dei dettagli interni che vanno incollati proprio sulle giunzioni, che simulano la struttura interna del tettuccio.
Premessa
Ho visto su questo sito, ma anche dal vero in alcune manifestazioni modellistiche, il modello del Prowler fatto dall’amico Vito e mi era piaciuto subito, sia come aereo ma anche come scelta del marking.
Avendo avuto la possibilità di reperimento del kit l’ho acquistato... naturalmente ho usato altri articoli di dettaglio rispetto al modello di Vito... a Voi i commenti.
Montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla grande cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto era abbastanza buona ma, invece di acquistare l’intero dettaglio in resina dell’abitacolo marca Aires 4485 che mi avrebbe fatto sicuramente "dannare" per adattarlo all’interno della fusoliera ho preferito acquistare il solito foglio foto inciso Eduard che mi avrebbe comunque garantito un certo realismo, utilizzando però la vasca dell’abitacolo inserita nel kit.
In resina ho acquistato solamente il set dei quattro seggiolini eiettabili con relative cinture foto incise marca Aires.
Pertanto gli after market sono:
1. Set dei quattro seggiolini in resina Aires art.4401;
2. Lastrina per abitacolo foto-incisa Eduard 49519;
3. Mask Eduard EDU-EX311.
La vasca, una volta completata la posa di tutti i dettagli foto incisi non colorati, è stata dipinta in neutral gray, e poi incollati invece tutti quei dettagli colorati delle consolle laterali.
I due cruscotti sono stati prima carteggiati per eliminare i dettagli superficiali, colorati in nero opaco ed infine incollate tutte quei dettagli foto incisi colorati inseriti nella lastrina stessa.
Per quanto riguarda invece i quattro bellissimi seggiolini in resina marca Aires, la struttura è stata colorata sempre in neutral gray, in verde oliva l’imbottitura del sedile e infine incollate tutte le varie cinture foto incise inserite nel kit di dettaglio, preventivamente colorate.
Infine con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto) ho dato luce all’interno dell’abitacolo usando del bianco opaco.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore nonché le gambe di forza sono stati dipinti in bianco lucido; in bianco lucido sono stati dipinti anche gli interni dei sportelli, mentre i "contorni" degli stessi in rosso opaco.
In bianco lucido gli interni dei vani delle scalette di accesso all’abitacolo, mentre in rosso opaco gli interni delle scalette stesse.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero abitacolo e alle nervature dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare aspetto al velivolo un aspetto vissuto.
Gli scarichi dei due turbogetti J52 dopo averli verniciati di nero opaco, li ho "drybrushato" prima con l’H53, poi con passate leggere sempre a dry brush con l’H52 ed infine con l’H55.
Colorazione, camouflage e marking
Il camouflage desertico di questo velivolo era stato applicato direttamente sul posto dal personale di terra; sul web ho trovato una tavola con tutti i profili del velivolo nonché i riferimenti Federal Standard per i colori da usare.
Essendo il modello di dimensioni abbastanza generose, per quanto riguarda il colore sabbia nel quale è dipinto l’intero velivolo, ho preferito usare uno spray Tamiya, invece le macchie sono state eseguite a pennello usando gli smalti Humbrol.
Pertanto i colori usati sono stati i seguenti:
I serbatoi alari e i tre pods ECM sono stati invece dipinti tenendo sempre conto del riferimento FS 36375, utilizzando pertanto lo spray Tamiya AS 11, molto simile.
Dopo una mano di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato
con del trasparente opaco.
Figurini
I figurini in resina usati per il diorama sono della CMK art. 48084 piloti US Navy e della Plus Model art. 4018 piloti F-4.
Per quanto riguarda invece i figurini dei meccanici/operatori di volo questi arrivano dal set Hasegawa "U.S. Ground Crew Set A".
Ho cercato di imitare al meglio la complicatissima divisa mimetica su questi figurini alti solo 3.6 cm... spero di esserci riuscito!
I figurini sono stati dipinti, schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dargli profondità.
E’ stata infine incollata sulla manica sinistra la bandiera americana formato "lillipuziano", scaricata dal web, salvata in word, rimpicciolita al massimo e infine stampata a colori.
Ambientazione del modello
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 30x40 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno, altezza 1 cm. di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei rettangoli di cartone di spessore 2/3 mm., al fine di riprodurre la pavimentazione in cemento.
E’ stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima ed evidenziate le linee di unione tra un rettangolo e l’altro con del nero opaco diluitissimo.
Dopo la formazione della segnaletica orizzontale bianca che delimita la pista eseguita a spruzzo, previa mascheratura della zona interessata, la superficie è stata leggermente "invecchiata" e sporcata.
Un discorso a parte merita invece la recinzione fatta da lastroni in cemento. Quest’ultimi sono stati fatti con rettangoli di legno con incollati alla base dei parallelepipedi come sostegno. Sono stati leggermente ricoperti di stucco per legno, levigati e arrotondati gli spigoli.
Nella parte superiore sono stai praticati dei fori, usando il mio fedele Dremel per inserire gli "anelli" che servono da ancoraggio per lo spostamento e/o posa degli stessi e un tondino di ottone per la rete metallica.
Infine sono stati ricoperti con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima, che imita benissimo il colore grigio del cemento.
Sono stati posizionati sulla basetta con del mastice universale; una volta ben saldi alla basetta stessa è stata posizionata sui tondini in ottone la rete metallica, che altro non è che un pezzetto di zanzariera, e del filo spinato foto inciso acquistato a Novegro l’anno scorso.
Lo spazio rimasto è stato riempito di vinavil e cosparso di sabbia fine e sassolini. Una volta tolto il surplus è stato spruzzato con del sabbia chiaro e "drybrushato" con del bianco per creare un effetto 3D. Per finire sono stati incollati ciuffi d’erba secca e piccolissimi cespugli.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta.
Marking dell’EA-6B Prowler del VAQ-133
Un Prowler del VAQ-133
profilo e camouflage del Prowler del VAQ-133 - Bagram (Afghanistan), settembre 2007
Conclusioni
Nonostante il modello sia composto da quasi 207 parti il montaggio non ha richiesto particolari difficoltà.
La decisione di non acquistare la vasca in resina Aires mi ha snellito il lavoro non poco... evitandomi anche molto stress "modellistico", ma soprattutto il timore di rovinare modello e dettaglio; infatti è risaputo che, a volte, è molto complicato adattare questi dettagli in resina al modello stesso in quanto, molto spesso, sovradimensionati, figuriamoci con un dettaglio in resina di una "vasca" dall’abitacolo così grande!!
Un’altra particolarità che ha richiesto molta precisione è stata la giunzione delle metà dei due tettucci; per fortuna erano presenti sulla linea di giunzione delle "guide" che facilitavano il montaggio; certo che fatti in un pezzo solo sarebbe stato meglio!!
Buon anno e buon modellismo a tutti !!
Il mio prossimo modello sarà il MiG-21 MF della Eduard in scala 1/48, regalatomi dalla mia dolce metà per Natale.