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Il Mikoyan Gurevich MiG-21 (nome in codice NATO Fishbed) è un monomotore a getto da caccia ad ala a delta sviluppato in Unione Sovietica negli anni cinquanta..
Impiegato principalmente dall'Aeronautica militare dell'Unione Sovietica, e da moltissime forze aeree del Patto di Varsavia e filosovietiche, venne fabbricato in più di 10.000 esemplari conquistando il primato di caccia bisonico più prodotto della storia dell'aeronautica.
Il MiG-21 è entrato in azione in vari conflitti, non sempre ottenendo grandi successi (anche a causa dello scarso addestramento dei piloti) ma dimostrandosi sempre molto versatile ed affidabile per la sua semplicità (dal freddo della Siberia e della Finlandia all’umidità del Vietnam, del centro dell’Africa fino al caldo torrido del deserto arabo, nord africano e afgano).
Sicuramente è il velivolo moderno che ha combattuto il maggior numero di guerre nei più diversi teatri operativi e svolgendo una vasta gamma di missioni.
In sequenza: simbolo nazionalità in fusoliera/ali, stemma Forza Aerea Egiziana e simbolo nazionalità in coda
I MiG-21 egiziani
Gli arabi fecero grande uso del MiG-21 contro gli israeliani nelle varie guerre combattute negli ultimi decenni.
Nel 1961 l’aviazione egiziana ordinò i MiG-21 per rimpiazzare i precedenti MiG-17 e MiG-19 nel ruolo di caccia intercettore. I piloti egiziani erano già abituati al volo supersonico sui MiG-19 (in forza all’Egitto dal 1958), ma il MiG-21 era il primo caccia da Mach 2 nell'aviazione egiziana.
Il MiG-21 sarebbe stato il principale caccia per l’Egitto per le due decadi successive. La propaganda egiziana ha accreditato al MiG-21 più del 97% delle vittorie aeree reali o rivendicate dall'Egitto nelle guerre tra Egitto e Israele tra il 1967 e il 1973 e quelle reali durante gli scontri con la Libia tra il 1977 e il 1979.
La prima versione ad entrare in servizio con la forza aerea egiziana è stato il MiG-21F-13 seguito nel 1964 dal MiG-21PF, capace di volo notturno.
Nonostante il MiG-21 fosse considerato un buon aereo dai piloti egiziani, c’erano comunque lamentele legate all’autonomia e al sistema d’arma del caccia sovietico.
Nella guerra dei sei giorni del 1967 gran parte dei MiG-21 egiziani vennero distrutti al suolo, nonostante qualcuno sia riuscito a decollare per cercare di difendere le proprie basi dai cacciabombardieri israeliani.
Dopo la devastante guerra per le aviazioni arabe, l’URSS rifornì l’Egitto di un gran numero di MiG-21, facendo rinascere l’aviazione egiziana.
Negli anni seguenti i MiG-21 egiziani furono impegnati nella protezione dello spazio aereo nazionale.
Nel 1970 l'aviazione egiziana ricevette il MiG-21MF, decisamente più avanzato delle varianti precedentemente. Molti di questi caccia erano quelli in forza all'aviazione sovietica passati all'Egitto.
Nel periodo tra il 1967 e il 1970 l'aviazione egiziana rivendicò l’abbattimento di più di 50 caccia israeliani ottenuti con i soli MiG-21.
Nella guerra del 1973 (guerra del Kippur), i MiG-21 vissero giorni intensi; in questa occasione l'Egitto rivendicò l'abbattimento di almeno 90 caccia israeliani.
Dopo la guerra, gli egiziani iniziarono a valutare un aggiornamento per i loro caccia: si propose anche di equipaggiare i MiG-21 con nuovi motori, ma l’idea venne scartata per problemi finanziari.
Nel 1978 i MiG-21 egiziani furono aggiornati per essere equipaggiati con i missili AIM-9P Sidewinder.
Durante gli scontri tra Libia ed Egitto nel 1977, 6 caccia libici vennero abbattuti da MiG-21 egiziani e alla fine del 1979 un MiG-21MF segnò l’ultimo abbattimento dell'aviazione egiziana: un MiG-23MS libico.
All’inizio degli anni ottanta, i MiG-21 egiziani furono aggiornati con sistemi IFF e ECM.
All'inizio degli anni 2000, dei 320 inviati dall'Unione Sovietica, 24 MiG-21MF, 25 MiG-21PFM, 12 MiG-21R (questi destinati alla foto-ricognizione) ed un MiG-21U (addestratore biposto) erano in servizio e l'aviazione egiziana aveva piani per ristrutturarli ed aggiornarli.
Caratteristiche tecniche:
Il kit
Il modello, inscatolato Eduard è dotato di una bella box art, composta da una coppia di MiG egiziani che sorvolano le grandi piramidi.
Si compone di otto canali di colata grigi scuri, uno di trasparenti, un foglio mask, due lastrine foto, di cui una colorata per l’abitacolo, decal per marking e stencil più un bonus di due razziere UB-16 in resina della Brassin.
Il kit fornisce una serie completa di armi aria-aria e aria-terra, nonché serbatoi supplementari alari a goccia e ventrali. Tutte le parti sono finemente modellate, senza alcuna traccia di residui di stampo.
I pochissimi segni d’espulsione dello stampo sono tutti ben nascosti e non determinano il risultato del montaggio finale.
Ho potuto notare che le linee delle pannellature e dei rivetti sono, secondo il mio standard e i miei gusti, troppo fini con la possibilità di "perderli" nella costruzione del modello causa carteggiature e colorazione. Ho voluto pertanto "approfondirli" di più accentuandoli maggiormente, forse troppo a me piace così.
La ripartizione della struttura del velivolo è convenzionale, facilitando la costruzione del modello. Il kit prevede che tutti e tre gli aerofreni abbiano la possibilità di essere montati aperti; mentre per quello centrale ventrale la possibilità è immediata usando i diversi pezzi contenuti nella confezione, per quelli latero-ventrali occorre asportare la parte interessata incisa sulla fusoliera, inserendo nelle aperture che si vengono a creare la struttura interna degli aerofreni. Ho deciso di soprassedere e lasciare esteso solo quello ventrale.
Molto ben dettagliato il pozzetto dei carrelli principali, con tubazioni varie, accumulatore idraulico e pneumatico.
Le decalcomanie sono stampate da Cartograf, per ben sei marking diversi di MiG-21MF/SM.
All’interno della confezione troviamo anche un grande foglio decal per gli stencil in ceco e russo, o almeno così sembra. Avendo deciso di fare un MiG-21 egiziano ho preferito ometterli tutti.
I marking dei MiG-21 che si possono riprodurre sono:
- MiG-21MF n. 7628, Egyptian Air Force, 1988 in mimetica a tre toni, con pannelli ID in arancione;
- MiG-21MF n. 9712, cecoslovacco, 1989-1993 in livrea mimetica;
- MiG-21MF n. 7713, aeronautica slovacca, 1999 in livrea mimetica;
- MiG-21MF n 7809, aeronautica polacca, 2001-2003 in livrea mimetica;
- MiG-21SM N. 127, giallo, aeronautica militare sovietica, 1991 in livrea mimetica con la bocca di squalo;
- MiG-21MF n. 687, aeronautica della Germania Est, 1990 in livrea mimetica.
Da una ricerca eseguita sulla rete ho potuto appurare che le decal dei numeri arabi per il MiG egiziano hanno uno strano disegno. Senz’altro sul web, da qualche parte, ci sarà la prova fotografica per supportare la versione di Eduard, anche se io non l’ho trovata... diciamo che lo stile dei numeri non corrisponde con quello che ho visto in foto di altri velivoli dell’EAF, ma la livrea era così accattivante che ho deciso lo stesso di riprodurre un MiG egiziano.
Montaggio
Premetto che per questo kit non ho acquistato particolari after market in quanto nella scatola c’era di tutto, di più.
Solo due cosine non mi garbavano tanto, il tubo di Pitot e il foglietto di mascheratura un pochino povero.
Pertanto ho acquistato:
- tubo di Pitot in metallo della Master Model art. 48061;
- foglio mask della Montex SM-48103.
Tanto che c’ero ho acquistato anche la scaletta di accesso per MiG 21 art. 4037 della Plus Model.
Onestamente tutto con una spesa abbordabile.
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto è molto buono, anche perché sono state usate le fotoincisioni colorare riguardanti l’abitacolo contenute nel kit stesso.
Per la colorazione delle restanti parti che formavano l’abitacolo sono stati usati i colori Gunze Sangyo e precisamente l’H46 emerald green e H25 sky blue mischiati al 50%.
La vasca, una volta completata la posa di tutti i dettagli foto incisi colorati e la verniciatura è stata inserita in una semi fusoliera senza problemi.
Per quanto riguarda invece il seggiolino in plastica, arricchito sempre dalle cinture foto incise, è stata colorato in neutral gray, invecchiato, posizionate quelle piccole decal e inserito nel vano abitacolo solo a costruzione finita.
Prima di chiudere le due semi fusoliere ho dovuto anche inserire il cono di scarico del motore, formato dall’intera struttura in plastica e 2/3 piccole foto incisioni … onestamente niente di eccezionale ma considerato che rimane mezzo centimetro all’interno, senza che i flabelli escano dalla fusoliera, può andare bene così. E’ stato sporcato all’interno con abbondante polvere di carboncino, al fine di creare quella sfumatura cotta dovuta ai gas di scarico roventi.
Ops, stavo dimenticando il cono della presa d’aria, dipinto prima in verde brillante e poi smorzato con lavaggi e levigatura con carta abrasiva finissima da modellismo.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore sono stati dipinti in grigio poi lavati con del verde molto diluito, mentre le gambe di forza in alluminio; in grigio/verde sono stati dipinti anche gli interni dei portelli.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero dei pozzetti del carrello principale con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare al velivolo un aspetto vissuto.
Colorazione, camouflage e marking
Decisamente ho scelto una livrea abbastanza complicata, tenendo conto anche di non possedere l’aerografo, ma era troppo accattivante.
Ho fatto delle ricerche su Internet appositamente per vedere quali colori usare e ho trovato la scheda sotto riportata che indica con precisione i colori da usare per la livrea egizia, e più precisamente:
- per il sabbia 103+ 148;
- per gli altri due toni rispettivamente il 78 e 98.
Ho deciso pertanto di proseguire in questo modo:
per quanto riguarda il colore di fondo sabbia chiaro ho usato lo spray Tamiya TS 46 "light sand", mentre per gli altri toni di verde, 78 per il field gray e 98 per l’olive drab, sono state eseguiti a pennello usando gli smalti Humbrol.
La superficie inferiore è stata invece colorata in light grey usando lo spray Tamiya AS16.
Essendo il modello di dimensioni abbastanza modeste, per quanto riguarda la linea di divisione dei colori ho preferito usare un nastro adesivo di carta.
Anche i serbatoi alari seguono lo stesso, mentre quello ventrale è interamente in grigio chiaro; per quanto riguarda invece i due missili sono in bianco opaco.
Dopo una mano di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco.
Figurini
I figurini del pilota e ufficiale sono quelli avanzati dal set Hasegawa "U.S. Ground Crew Set A", usati per il Prowler.
I figurini sono stati dipinti, schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dargli profondità.
Per quanto riguarda la divisa dell’ufficiale ho fatto delle ricerche sul web per cercare di riprodurla al meglio.
Ambientazione del modello
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 35x25 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno, altezza 1 cm. di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei rettangoli di cartone di spessore 2/3 mm., al fine di riprodurre la pavimentazione in cemento.
E’ stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima ed evidenziate le linee di unione tra un rettangolo e l’altro con del nero opaco diluitissimo.
Dopo la formazione della segnaletica orizzontale bianca che delimita la pista eseguita a spruzzo, previa mascheratura della zona interessata, la superficie è stata leggermente "invecchiata" e sporcata.
Lo spazio rimasto è stato riempito di vinavil e cosparso di sabbia fine e sassolini ricreando un’ambientazione desertica. Una volta tolto il surplus è stato spruzzato con del sabbia chiaro e "drybrushato" con del bianco per creare un effetto 3D. Per finire sono stati incollati ciuffi d’erba secca e piccolissimi cespugli.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta.
Profilo del MiG-21 MF dell’EAF
Conclusioni
In questo kit marca Eduard si vede l’attenzione al dettaglio... credo sia uno dei più bei modelli in scala 1/48 del MiG-21 esistenti in commercio!
Buon modellismo a tutti !!
Le immagini e le informazioni tecniche sono state tratte da wikipedia.
Il mio prossimo modello, tanto per stare in tema con il Medio Oriente, sarà l’F-16D israeliano della Kinetic.