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L'F-16 Fighting Falcon è un aereo da combattimento multiruolo, monomotore, sviluppato originariamente dalla General Dynamics per l'aeronautica militare statunitense. Progettato come caccia leggero, successivamente si é evoluto in un velivolo multiruolo.
Scelto da ben forze aeree di ben 25 nazioni, l’F-16 è il più grande progetto occidentale di aereo da combattimento con oltre 4.400 esemplari prodotti dall'inizio della sua produzione nel 1976. Anche se non è più acquistato dall'aeronautica statunitense, le versioni più recenti sono prodotte per il mercato estero.
Nel 1993 la General Dynamics vendette il dipartimento relativo alla costruzione di aerei alla Lockheed Corporation[3] che in seguito divenne parte della Lockheed Martin dopo la fusione nel 1995 con la Martin Marietta
La versione D dell’F-16 è quella biposto.
Entrata in servizio nel 1988 come Block 40/42, si tratta di una versione migliorata con possibilità di impiego in ogni condizione atmosferica e anche notturna, che gli fecero guadagnare il soprannome di "Falcone Notturno".
Tra le altre modifiche, un aggancio rinforzato e maggiorato per i pod LANTIRN, un radar migliorato e un ricevitore GPS. Dal 2002, il Block 40/42 aumentò la varietà delle armi disponibili, con l'aggiunta di JDAM, AGM-154 Joint Standoff Weapon, Wind Corrected Munitions Dispenser e le bombe GBU-27 Paveway III.
La Heyl Ha'Avir (spesso abbreviata in IAF da Israeli Air Force) è l'attuale aeronautica militare dello Stato di Israele e parte integrante delle Forze di Difesa Israeliane; con un inventario di circa 1.180 aerei, è l'aviazione più potente nel Medio Oriente.
Caratteristiche tecniche:
Il kit
Il modello è inscatolato Kinetic, datato 2010.
Il kit è dotato di una bella box art, che rappresenta la fotografia di un F-16D in decollo (oppure atterraggio) nel deserto israeliano.
Il kit si compone di diversi canali di colata grigio chiari più uno di trasparenti, per un totale di circa 450 pezzi, un foglio per marking e stencil, mentre gli atri due più piccoli sono per i carichi esterni e i serbatoi di carburante da 600 galloni, oltre ad un opuscolo per istruzioni.
Sicuramente il modello della Kinetic ha di gran lunga più parti rispetto a qualsiasi kit dell’F-16 di marca Hasegawa e anche leggermente più di quello Tamiya; in realtà molti di queste parti sono alternative, pertanto andranno ad arricchire la "banca" dei pezzi di ricambio.
Il kit fornisce una serie completa di armi aria-aria, tipo AIM-9M/X, AIM-120B/C, Shaffir, Maverick e Penguin; aria-terra tipo GBU-24, GBU-31, CBU-87, GBU-12, GBU-38, Mk 82, nonché serbatoi supplementari alari da 600 galloni e ventrale da 300 galloni.
Tutte le parti sono finemente modellate, senza alcuna traccia di residui di stampo.
I pochissimi segni d’espulsione dello stampo sono tutti ben nascosti e non determinano il risultato del montaggio finale.
Ho potuto notare che le linee delle pannellature e dei rivetti sono, secondo il mio standard, molto delicate con la possibilità di "perderli" nella costruzione del modello causa carteggiature e colorazione.
Ho voluto pertanto "approfondirli" di più accentuando maggiormente i rivetti.
La ripartizione della struttura del velivolo facilita la costruzione del modello, soprattutto le ali già integrate nelle due semi-fusoliere evitano stuccature e perdita di incisioni, semplificando la costruzione.
La parte anteriore della fusoliera dove insiste l’abitacolo è a parte, in quanto esiste una stampata diversa, qualora sia un velivolo mono oppure biposto.
Il kit prevede che i due aerofreni posteriori in coda abbiano la possibilità di essere montati aperti; anche tutte le superfici di controllo delle ali, flaps e slats e timone di coda, sono separati dalla struttura dell’ala e pertanto creano un sicuro effetto di realismo e movimento.
Molto ben dettagliato il pozzetto dei carrelli principali, con tubazioni varie, accumulatore idraulico e pneumatico, che diventa maggiormente dettagliato usando tutte le foto incisioni previste nella lastrina Eduard.
Un’altra prerogativa del kit è il cono dello scarico motore, formato da ben quattro pezzi di flabelli, i quali si combaciano fra di loro inserendoli nella "bocca" dello scarico che andrà inserita all’interno del modello.
Le decalcomanie sono per quattro marking F-16D israeliani e precisamente:
- F-16D numero individuale 612 squadrone Valley, febbraio 2006;
- F-16D numero individuale 637 squadrone Valley, febbraio 2006;
- F-16D numero individuale 642 squadrone Scorpion, giugno 2006;
- F-16D numero individuale 612 squadrone Scorpion, giugno 2006;
Montaggio
Premetto che per questo kit ho acquistato diversi after market e precisamente:
- tubo di Pitot in resina della Quickboost art. 48389;
- foglio mask della Eduard EDU-EX276;
- lastrina foto incisa Eduard 49461;
- Scarichi statici art.48112 della Master Model,
- scalette di accesso per F-16-D art. AL4042 della Plus Model.
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio del pozzetto è abbastanza buono ma ho voluto migliorare il realismo con le foto incisioni della Eduard.
L’intera vasca dell’abitacolo è stata colorata in neutral grey e poi invecchiata, mentre invece il bordo dell’abitacolo è stato dipinto in nero opaco.
Anche l’interno del grande tettuccio, compresi gli elementi di alzata dello stesso, sono stati dipinti sempre in neutral grey e poi "invecchiati".
La vasca, una volta completata la posa di tutti i dettagli foto incisi e la verniciatura è stata inserita in una semi fusoliera.
Per quanto riguarda invece i seggiolini del kit questi, onestamente, non sono gran ché !! Sono stati assemblati, dipinti in neutral gray e arricchiti dalle cinture foto incise, invecchiati e inseriti nel vano abitacolo solo a costruzione finita, rispettando la loro inclinazione originale di ca. 30 gradi.
Prima di chiudere le due semi fusoliere ho dovuto anche inserire lo scarico del motore, formato dall’intera struttura in plastica e una piccola foto incisione e sporcato all’interno con abbondante polvere di carboncino, al fine di creare quella sfumatura cotta dovuta ai gas di scarico roventi.
Sono stati inseriti anche i due vani carrello, principale e anteriore, e l’intera struttura della presa d’aria.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore, le gambe di forza dei carrelli stessi sono stati dipinti in bianco lucido.
Ho poi seguito dei "lavaggi" all’intero dei pozzetti dei carrelli con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare al velivolo un aspetto vissuto.
Colorazione, camouflage e marking
Decisamente ho scelto, come al solito, un kit con una livrea abbastanza complicata, tenendo conto anche di non possedere l’aerografo, ma era da un po’ di tempo che volevo riprodurre un velivolo israeliano, anche se la mia prima scelta era caduta sull’F-16I "Sufa".
Sulla scorta delle istruzioni per la colorazione e da ricerche su Internet, sono riuscito a trovare la corrispondenza fra la tabella Federal Standard e i colori da usare.
superfici inferiori e serbatoi alari :
- light ghost gray F.S. 36375
per la mimetica delle superfici superiori:
- giallo sabbia F.S. 33531
- sky duck egg green F.S. 34424
- tan F.S. 30219
Pertanto sulla scorta di quanto sopra, considerando la mancanza di aerografo, ho deciso per questi colori:
superfici inferiori e serbatoi alari:
- spray Tamiya AS 26 light ghost gray
per la mimetica delle superfici superiori:
- giallo sabbia Gunze Sangyo H313 yellow
- sky duck egg green spray Tamiya AS 29 gray green
- tan spray Tamiya AS 15 tan
... i puristi dell’aerografo non me ne vogliano...
Ho iniziato a dare lo spay Tamiya A26 sulle superfici inferiori e, dopo una buona asciugatura e mascheratura, il Gunze H313 su tutte le superfici superiori a pennello.
Una volta ben asciutto ho mascherato le zone in sky duck delimitandole con dei rotolini di patafix in modo da creare le sfumature fra un colore e l’altro; lo stesso procedimento è stato fatto per eseguire l’ultimo colore della mimetica ovvero il tan usando lo spray Tamiya AS 15.
E’ stata un’impresa abbastanza impegnativa che però sono riuscito a portare a termine in modo, a mio avviso, soddisfacente.
Dopo una mano di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato
con del trasparente opaco.
Figurino
Il figurino del pilota è in resina della Plus Model art. 4011.
Il figurino è stato dipinto come da istruzioni, schiarito ed ombreggiato con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dargli profondità.
Il casco è stato "svuotato" usando il mio fedele Dremel, aumentando così il realismo.
Sulla testa del figurino è stato dipinto il kippah, il copricapo usato correntemente dagli ebrei osservanti, maschi, nella vita quotidiana, tanto per renderlo "più israeliano".
Ambientazione del modello
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 35x29 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno, altezza 1 cm. di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei rettangoli di cartone di spessore 2/3 mm, al fine di riprodurre la pavimentazione in cemento.
E’ stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima ed evidenziate le linee di unione tra un rettangolo e l’altro con del nero opaco diluitissimo.
Dopo la formazione della segnaletica orizzontale bianca che delimita la pista eseguita a spruzzo, previa mascheratura della zona interessata, la superficie è stata leggermente "invecchiata" e sporcata.
Lo spazio rimasto è stato riempito di vinavil e cosparso di sabbia fine e sassolini ricreando un’ambientazione desertica.
Una volta tolto il surplus è stato spruzzato con del sabbia chiaro e "drybrushato" con del bianco per creare un effetto 3D.
Per finire sono stati incollati ciuffi d’erba secca e piccolissimi cespugli.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta.
Profilo dell’F-16D
Heyl Ha’Avir - Squadrone Scorpion - numero individuale 642, giugno 2006
Conclusioni
L’F-16D Kinetic è già da scatola un modello molto ben dettagliato e ragionevolmente accurato, ma ho voluto aumentare il dettaglio con alcuni after market che ne hanno valorizzato il dettaglio.
Buon modellismo a tutti !!
Le immagini e le informazioni tecniche sono state tratte da wikipedia.
Il mio prossimo modello, sarà l’F-16 italiano.