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Il Dassault Mirage 2000 è un caccia multiruolo di costruzione francese entrato in servizio nella prima metà degli anni ottanta.
è stato il primo caccia da superiorità aerea ed intercettazione europeo della nuova generazione (quella degli anni settanta) ad essere entrato in servizio operativo.
Ha conosciuto un'evoluzione tecnica considerevole, fermo restando la struttura basica, ed ha ricoperto praticamente tutti i ruoli possibili per un caccia leggero classe 10 tonnellate, ottenendo un notevole successo commerciale in quattro diversi continenti.
Il principale utilizzatore è la Francia, l'Armée de l'Air ne ha ricevuti un gran numero.
Il Mirage 2000 è una macchina avanzata e nella tradizione della loro dinastia è anche un bel velivolo, con forme ben armonizzate.
L'estetica e la tecnologia hanno giovato al successo commerciale della macchina, nonostante un costo piuttosto elevato, che nella metà anni ottanta era dell'ordine dei 20-25 milioni di dollari per aereo.
La linea di produzione del Mirage 2000 è stata chiusa nel 2007 con la consegna dell'ultimo aereo costruito (il 601°, un Mirage 2000-5 Mk2) alla Polemikí Aeroporía (aeronautica greca) avvenuta il 23 novembre 2007.
Curiosità
Nell’anno 2000 l'Aeronautica Militare italiana, in vista della restituzione dei Tornado ADV presi in leasing dalla Royal Air Force, dovendo rimpiazzare i vecchi F-104 Starfighter e in attesa di schierare i nuovi Typhoon, aveva valutato la possibilità di prendere 28 Mirage 2000; la scelta ricadde invece sull’utilizzo in leasing di 34 F-16A Block 15 dall'USAF, per via del fatto che gli armamenti in dotazione dell'Aeronautica Militare italiana erano compatibili con gli F-16A e non con i Mirage 2000.
Caratteristiche tecniche:
Il kit
Il modello è inscatolato Kinetic; il coperchio della scatola del kit è dotato di una bella box art, raffigurante il disegno di un Mirage 2000 in volo.
Si compone di circa 170 parti in due toni di grigio, e 12 parti di trasparenti, decal e stencil per marking, nonché un libretto istruzioni con i profili in bianco/nero.
Lo stampaggio, nel complesso, è eccellente. Le linee delle pannellature sono abbastanza marcate e, onestamente, a me piacciono così.
Diversi carichi sterni sono presenti nella scatola del modello e più precisamente:
Il dettaglio della cabina di guida è discreto, gli alettoni possono essere installati in posizione inclinata, mentre il vano carrelli principale è abbastanza scarso di particolari; per fortuna che i portelli principali, a carrello estratto, rimangono chiusi, nascondendo alla vista buona parte dell’interno degli stessi.
Il foglio di decal, superbamente stampato, permette la possibilità di rappresentare 8 profili di versioni diverse del Mirage 2000C (4 francesi, 2 greci, uno del Qatar e uno degli Emirati Arabi Uniti).
Ho scelto di rappresentare un Mirage 2000-5F dell’Armée de l’Air, impegnato nell’operazione Harmattan, contro la Libia nel 2011.
Montaggio
Per questo kit ho acquistato diversi after market, e più precisamente:
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio, utilizzando il dettaglio in resina della Pavla.
Non avevo mai acquistato dettagli in resina di questa ditta, però devo dire che mi sono trovato benissimo, a parte un pochino di "olio di gomito" per adattarlo al kit, ma non ho avuto grossi problemi e poi il costo è abbastanza contenuto.
Pertanto, dopo una colorazione eseguita con un colore grigio scuro, invecchiata tanto basta, messo in risalto pulsanti e "pulsantini" ho dato un leggero dry brush con del bianco opaco al fine di mettere in rilievo tutti gli spigoli creando delle sfumature di luce!
Il cruscotto, che comprende il pannello della strumentazione, anch’esso in resina, è stato incollato dopo averlo dipinto in nero opaco, "drybrushato" con il bianco opaco sugli spigoli per meglio evidenziarlo e messo in risalto la strumentazione e i vari pulsanti.
La vasca, una volta completata, è stata inserita in una semi fusoliera senza grossi problemi.
Il seggiolino in resina è stato dipinto anch’esso in grigio scuro, il sedile e lo schienale in olive drab, le cinture in grigio chiaro e le fibbie in argento/bianco in modo da renderle ben visibili.
Purtroppo le cinture di sicurezza sono un tutt’uno con lo stampo del sedile e non foto incise, particolare che preferisco ma non si può avere tutto! Lo stesso è stato inserito nel vano abitacolo solo a costruzione finita.
Prima di chiudere le due semi fusoliere ho dovuto anche inserire la parte interna dello scarico motore, formato da un cilindro in resina, una parte sempre in resina che imita il cono e 2 piccole foto incisioni, Tutta la parte esterna dei flabelli di scarico, colorat in alluminio, evidenziati i vari "petali" del cono di scarico e invecchiato è stato anch’esso incollato a costruzione completata.
È stato sporcato all’interno e un pochino anche all’esterno con polvere di carboncino, al fine di creare quella sfumatura cotta dovuta ai gas di scarico roventi.
Ho avuto un po’ di difficoltà con le prese d’aria in quanto, a incollaggio avvenuto, l’unione non era perfetta e rimanevano felle fessure.
Le stesse sono state riempite da prima con dei pezzetti di foglio di plastica della Evergreen da 0,25 mm. e poi, successivamente stuccate.
Purtroppo nella carteggiatura alcuni dettagli superficiali sono andati persi, alcuni rifatti, altri purtroppo no!
Gli interni dei pozzetti del carrello principale e anteriore, gli interni dei portelli stessi e le gambe di forza dei carrelli sono stati dipinti in alluminio.
Ho poi seguito dei "lavaggi" leggeri all’intero dei pozzetti dei carrelli e delle gambe di forza degli stessi con del nero opaco molto diluito, al fine di dare al velivolo un aspetto vissuto.
I martinetti pneumatici dei carrelli e quelli di chiusura dei portelli sono invece stati dipinti in argento lucido.
Colorazione, camouflage e marking
Per riprodurre al meglio il camouflage del Mirage 2000 ho fatto molte ricerche sul web al fine di stabilire la tonalità più precisa dei due colori.
Le istruzioni descritte sul libretto per la colorazione riportano un French blue marca Vallejo 900 e un light gray H 338 Gunze.
L’intero velivolo, superfici inferiori, superiori e serbatoi alari è dipinto in grigio chiaro Gunze 338, mentre la mimetica delle superfici superiore è in french blue a bande curvilinee.
Pertanto, per la colorazione del modello, ho deciso di usare questi colori:
Prima della colorazione ho spruzzato su tutto il modello una mano di primer grigio Fine Tamiya.
Dopo due "mani sottilissime" di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli, la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco.
Figurino
Per quanto riguarda il figurino ho usato quello inserito nel kit Eduard dell’F-4C , regalatomi dall’amico Ezio.
I figurini inseriti sono due, uno seduto, da inserire nell’abitacolo, e uno in piedi... scegliendo l’ultimo.
La tuta di volo è stata dipinta verde scuro ed poi ombreggiata in un verde più chiaro.
Per dare luce e profondità allo stesso è stato leggermente di nuovo ombreggiato con del bianco opaco con la tecnica del "dry bush".
Ambientazione del modello
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 25 x 30 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno, altezza 1 cm. di dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei rettangoli di cartone di spessore 2/3 mm., al fine di riprodurre la pavimentazione in cemento.
È stato poi ricoperto con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray", leggermente carteggiato con carta abrasiva finissima ed evidenziate le linee di unione tra un rettangolo e l’altro con del nero opaco diluitissimo e polvere di bastoncini di carboncino, materiale usato per disegno.
Dopo la formazione della segnaletica orizzontale bianca che delimita la pista eseguita a spruzzo, previa mascheratura della zona interessata, la superficie è stata leggermente "invecchiata" e sporcata.
Lo spazio rimasto è stato riempito di vinavil e cosparso di sabbia fine e sassolini; una volta tolto il surplus è stato spruzzato con del sabbia chiaro e "drybrushato" con del bianco per creare un effetto 3D.
Per finire sono stati incollati piccolissimi cespugli e leggermente cosparso in alcune zone con dell’erba usata nel modellismo ferroviario
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta.
Profilo del Mirage 2000-5F
Conclusioni
Un buon modello, forse un tantino complicato l’assemblaggio delle due prese d’aria ma nel complesso più che positivo.
Ora ho sulla mia mensola l’MB-339 della Frems, l’F-4C della Eduard e il Mirage 5F della Wingman Models che aspettano...
Le informazioni tecniche sono state tratte da wikipedia, mentre le fotografie sono state fatte con il mio nuovo smartphone, un Samsung Galaxy J5.
Buon modellismo a tutti!