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Il Kit.
Il modello dell'ultima delle tre Corazzate della Classe Littorio entrata in servizio nella Regia Marina
è della ditta Cinese Trumpeter che aveva presentato diversi mesi prima la versione in scala 1:700, dopo qualche mese dall’atteso annucio della casa madre ecco finalmente per la gioia di noi modellisti quella in scala 1:350.
La confezione contiene tutte le spure ordinatamente disposte e imbustate, lo scafo ben protetto e separato dagl’altri elementi, presente anche lo scafo piatto per la versione Water line, alcune fotoincisioni, le decal per i due aerei imbarcati ed il relativo supporto di appoggio.
Mi sono procurato anche il kit di upgrade sempre della Trumpeter.
Nelle varie fasi di montaggio non ho rilevato difetti di alcun genere, ottimi gli incastri tutto sommato, a mio modesto parere credo di poter dire che si tratti di un ottimo kit.
Dopo aver aperto tutte le confezioni di spure ho provveduto al lavaggio delle stesse con detersivo per piatti e poste successivamente ad asciugare aiutandomi anche con un asciugacapelli; operazione resasi necessaria per eliminare residui di stampaggio.
Scafo.
Non ho resistito alla tentazione di incollare i due gusci per poi provvedere da subito alla verniciatura, ma sarebbe stato meglio lasciarle separate, perché mi sono accorto che le ripetute manipolazioni del modello lasciavano sull’opera viva i segni delle mie dita e macchie di ogni genere, ho dovuto così per ben due volte ripassare ad aerografo tutta la zona sotto la linea di galleggiamento.
Per prima cosa ho incollato i due gusci dello scafo e ho provveduto a riempire le fessure sul lato di prua con dello stucco Tamiya, ma prima di arrivare a questa soluzione avevo pensato di utilizzare dei listelli di legno di spessore 0,5 che avevo avanzato, ma dopo qualche tentativo, non contento ho preferito usare lo stucco.
Dopo una’accurata carteggiatura facendo attenzione a non rovinare gli oblò adiacenti, ho dato una passata di primer grigio spray della Tamiya sull’intero scafo e su tutte le spure della scatola compresi la tuga il ponte di prua di poppa e tutte le fotoincisioni.
Per la colorazione ho utilizzato il set dedicato alla Regia Marina della Lifecolor, una confezione di 6 colori acrilici a cui ho aggiunto il colore nero e bianco.
Per fare esperienza con l’aerografo ho utilizzato l'ampia superfice dell'opera viva dello scafo utilizzando il verde antivegetativo.
Attraverso i forum e qualche utile guida recuperata in internet avevo già appreso alcuni fondamenti sull’utilizzo dell’aeropenna, ma non è bastato ad evitare delle brutte sorprese dovute ad errate quantità di diluente, pressioni di esercizio troppo elevate, presenza di acqua nel serbatoio e non ultimo una non accurata pulizia dell’aerografo.
Di questa fase avrei diverse che foto che preferisco non mostrare.
Dopo aver raggiunto un risultato apprezzabile con l’opera viva sono passato a verniciare la parte superiore dello scafo in grigio cenerino e dopo aver atteso l’asciugatura ho mascherato opportunamente per realizzare la banda nera della linea di galleggiamento
Con tanta pazienza e nastro adesivo Tamiya da 6mm ho mascherato nascondendo il grigio chiaro per realizzare la mimetica con colore UA614 grigio scuro utilizzando lo scema mimetico proposto dalla confezione.
Sono passato al ponte di prua e con il solito nastro e carta da giornale ho mascherato per realizzare le bande rosse e bianche, tutto questo è stato possibile verniciando in due tempi, prima le bande rosse poi dopo asciugatura e successiva mascheratura sono passato a quelle bianche, per il resto del ponte ho utilizzato il colore UA615 grigio piombo ponte.
Posizionati ed incollati i timoni, alberi e supporti per le eliche.
Per il ponte di prua non ho utilizzato lo schema proposto dal kit ma ho voluto far terminare le bande, poco prima della prima torre del cannone da 381mm come si presentava prima dell’affondamento.
Tutti gli elementi in rilievo sono stati colorati in grigio cenerino UA613 e alcuni in nero opaco LC02.
Per il ponte di poppa ho utilizzato il colore UA618 (legno chiaro teack) come fondo e successivamente utilizzando un pennello piatto ed il colore ad olio terra di siena bruciata diluito in acquaragia ho dato delle passate leggere su tutto il ponte tirando il colore ed evitando gli accumuli.
Come per il ponte di prua anche per quello di poppa tutti gli elementi in rilievo sono stati colorati in grigio cenerino U613 e alcuni in nero opaco LC02.
Scialuppe.
Colto dalla smania di montare le scialuppe e motonavi ho separato i pezzi dalle spure e subito puliti ed incollati, ma successivamente mi sono accorto delle difficoltà nel realizzare una verniciatura accurata ; sicuramente sarebbe stato meglio verniciare separatamente le parti e dopo assemblate avrei potuto dare piccoli ritocchi.
Sulle imbarcazioni più grandi ho usato una punta da trapano da 1 mm per forare gli oblò e aiutandomi anche con una piccola lima ad ago per allargare i fori e realizzare alcune aperture.
Per la verniciatura delle stesse ho fatto riferimento a delle immagini recuperate da internet e oltre i colori acrilici della Lifecolor ho utilizzato lo smalto Humbrol MATT104 per l’opera viva di alcune imbarcazioni.
Tuga.
La tuga è stata verniciata separatamente dal resto dello scafo, lateralmente e su tutti gli elementi in rilievo ho usato il solito grigio cenerino mentre per la parte superiore il grigio ponte; tutti gli elementi da montare sulla tuga sono stati dipinti a pennello direttamente sulle spure separati dalla stessa e, dove previsto, mascherati per completare lo scema mimetico iniziato sullo scafo; piccoli macro elementi come le due canne fumarie, la torre di comando i due elementi simmetrici montati sui fianchi sono stati trattati separatamente successivamente posizionati a freddo per le prove di montaggio e poi incollati.
Sugli avvolgitori ho incollato dello spago di quello utilizzato per le manovre nei vascelli in legno per simulare la fune avvolta e successivamente incollati dove indicato nelle istruzioni.
Sulla tuga ho preparato le fotoincisioni delle balconate piegate con delle pinzette e incollate dove previsto, questo per evitare di doverle mettere in un secondo tempo con tutte le difficoltà di manovra.
Ho avuto qualche difficoltà nel mantenere la perpendicolarità della torre di comando nel senso longitudinale e trasversale rispetto al ponte ; per evitare spiacevoli sorprese ho più volte posizionato a freddo gli elementi della torre e successivamente alcune gocce di ciano acrilica per l’incollaggio.
Dopo i necessari ritocchi della verniciatura in alcuni punti ho iniziato ad incollare le manovre utilizzando il filo sottilissimo della Essebiemme da 0,1mm, per me molto impegnativa questa fase del lavoro in quanto occorreva una certa delicatezza nell’evitare di piegare pennoni e alberi; ultimata la tuga ho incollato la stessa sullo scafo.
Aerei.
Inutile dire che la mia inesperienza e la voglia di veder finito il lavoro mi ha fatto fare numerosi errori evitabili.
Avevo colorato gli elementi ancora sulle spure con il verde antivegetativo senza far alcuna ricerca storica sulla veridicità del colore, ma a parte questo sarebbe stato giusto verniciare solo dopo aver incollato e stuccato le ali.
Per il R0 ho utilizzato dei fili di rame per rappresentare i tiranti sulle ali.
Cannoni.
La realizzazione dei cannoni da 381 e 152 mm non ha presentato alcuna difficoltà, per il montaggio ho seguito le istruzioni utilizzando le canne in alluminio per i cannoni da 381, fornite nel kit di upgrade, per la verniciatura mi sono basato consultando alcune foto di archivio utilizzando i soliti Lifecolor mentre per la parte terminale delle canne ho utilizzato il MET 16 della Humbrol; i gommoni di salvataggio sono stati dipinti in grigio cenerino mentre sul fondo piatto ho utilizzato il legno chiaro Teack (UA 618) e successivamente una mano leggera con il colore ad olio terra di siena bruciata diluito in acquaragia
Supporto e cartiglio.
Sul cartiglio è stato dato il primer e successivamente il colore grigio scuro, poi con molta pazienza ho eliminato il colore superficiale con un cutter in modo da far riaffiorare il grigio chiaro del primer.
Ho voluto dipingere anche il supporto utilizzando, dopo il solito primer, uno smalto grigio Humbrol e su ogni trave un colore acrilico marrone che avevo avanzato da lavori precedenti, per ultimo ho incollato il cartiglio al supporto.
Conclusione.
Desideravo fortemente realizzare questo modello lungamente atteso ed ero conscio delle difficoltà a cui sarei andato incontro; non avevo mai realizzato un kit in plastica e sicuramente Internet con i suoi forum mi ha aiutato moltissimo, diciamo che ho imparato ad usare l’aerografo (molto ho ancora da imparare) e nonostante le numerose difficoltà ho portato a termine il lavoro e adesso la Corazzata Roma fa bella mostra di sé dentro una splendida vetrina.
Avevo avuto modo di vedere il DVD “Regia nave Roma le ultime ore”, tra l’altro molto ben fatto, uscito con il primo fascicolo della Hachette, mi sono affezionato subito a questa corazzata e alla sua storia; averla realizzata mi ha riempito d’orgoglio e senso patriottico.
Giovanni Olivero info@olivero-modellismo.com [Gallery] 06.01.2013 |
Ho raccolto alcuni video in questo canale... buona visione.
www.youtube.com/oliveromodellismo
Dopo alcuni mesi dalla pubblicazione dell'articolo, ho realizzato nuove modifiche al modello, in particolare:
Nelle immagini che seguono, il nuovo aspetto della Regia Nave Roma