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Realizzazione Pick Up e toro
Un film ed un libro (La risposta è nelle stelle di Nicholas Sparks) sono l’ispirazione per dare corpo a questa scenetta dedicata ai Bull Rider.
Essendo l’economia americana storicamente pervasa dall’allevamento del bestiame era inevitabile che i cow boy finissero per ‘giocare’ con il loro lavoro.
E così dopo i classici rodei con i cavalli l’asticella si è alzata a cavalcare i tori.
L’attività era conosciuta e diffusa in Messico (oltre che, in altre forme, nell’antica Grecia), ha preso piede negli USA verso la fine del 19° secolo.
La mia scenetta descrive un allenamento di un giovane rancher mentre il padre e la figlia (spaventata) assistono durante il loro giro di foraggiamento bestiame.
Il vecchio e arrugginito furgone della fattoria ha la targa per circolare solo all’interno di essa (FARM USE), essenzialmente viene usato per portare il fieno agli animali sparsi nei campi.
Naturalmente non ho resistito a mettere le mie iniziali nel marchio della fattoria
Le sfida di questo soggetto sono state due: provare la tecnica del sale e scolpire ex-novo degli animali.
Pick Up
Il Pick up Ford del ‘40 è un vecchio modello Monogram in scala 1/24 che ho riciclato da un ‘antica’ scenetta.
Dopo una verniciatura integrale color ruggine con sfumature varie fatta a smalto, ho steso una mano di trasparente opaco Humbrol che opacizza molto e protegge il colore dalle future lavorazioni.
Ho inoltre assottigliato e tagliato alcuni bordi per ricreare i buchi creati dalla ruggine.
Sul furgone ho dato una mano di acqua e sapone affinchè aggrappasse il sale fino, ho poi steso ad aerografo vernice azzurra sul mezzo e bianca sulle portiere con colori acrilici.
Alle gomme ho verniciato una fascia circolare di colore bianco per renderle ‘vintage’; le relative mascherine le ho fatte con il compasso taglierino.
Infine si toglie il sale con spazzolino, stuzzicadenti, carta vetrata e rimane un bell’effetto realistico.
Ho convertito il Pick Up ad uso agricolo costruendogli le sponde in legno atte a contenere le balle di fieno.
I dadi di fissaggio tra i legni sono simulati con rondelle di plasticard punzonato.
Con graffi e colori desaturati ho cercato di dare un forte effetto usurato.
Nel cassone ho evidenziato le nervature metalliche con grafite dopo averle mascherate.
Alla fine comunque si vedrà poco perché farò un intervento di impolvera mento con colore diluito.
Le balle di fieno sono sagome di polistirolo cosparse di vinavil colorato di giallo e rivestite con canapa idraulica che poi ho ‘tosato’ e legato con cordino navale.
Il toro
Una foto in particolare mi ha colpito e l’ho presa a modello perché sembra che il cavaliere stia per essere disarcionato.
Dopo aver fatto ricerche e acquisito immagini dell’anatomia e ossatura dei tori ne ho ricalcato la sagoma sul Forex e ritagliato il contorno.
A queste sagome ho aggiunto ritagli di forex per aumentarne il volume.
Le sfere oculari sono palline di bigiotteria.
Zoccoli, garretti e testa sono stati fatti col Milliput bianco per avere precisione di modellatura e possibilità di rifinitura una volta secco.
Il resto del corpo e delle grandi masse muscolari sono riprodotte col più economico DAS.
La coda è un filo di ferro con fili sintetici incollati all’estremità ad imitarne il crine; poi è stata rivestita in Milliput, i campanacci sono in plasticard.
Una volta finito il soggetto l’ho ricoperto con stucco bianco Tamiya diluito in acetone per uniformare le superfici.
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