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Ciao amici italiani,
La storia può creare confusione ma è sempre affascinante.
Questa trasformazione in 75 mm di un ufficiale italiano è molto speciale per me che sono francese.
Ricordo a chi ha visto le mie precedenti creazioni su questo sito o specifico per altri, che utilizzo un traduttore. Sicuramente alcune frasi non verranno tradotte correttamente e me ne scuso.
Durante una visita al villaggio di “La Brigue” vicino al confine italiano da cui proviene la mia famiglia, ho scoperto la statua del colonnello PASTORELLI Giovanni comandante del 40° reggimento di fanteria italiano, morto nella battaglia di Ain Zara in Libia nel 1911. Abbiamo necessariamente almeno un antenato comune poiché abbiamo lo stesso nome di molti abitanti di questo villaggio. Mio nonno Pastorelli è nato in questo paesino allora italiano.
Questa statua fu eretta nel 1922 in onore di questo eroe quando il paese era ancora italiano. Ma i capricci della storia decisero che nel 1947, dopo un referendum, “Briga Marittima” divenne francese e cambiò nome in “La Brigue”.
Non si tratta di riprodurre l'atteggiamento della statua! Questo colonnello morì guidando un assalto all'oasi di Ain Zara in Libia durante la guerra italo-turca. Meriterebbe di essere rappresentato con più dinamismo mentre arringa il suo reggimento. Ho quindi scelto un pezzo da 75 mm del marchio AMIS (Associazione Milanese di Uniformologia e del Figurino Storico) di cui ho in gran parte trasformato la divisa.
Ho avuto molte difficoltà a ottenere certi dettagli sull'uniforme. Grazie a Giacomo e Paolo che hanno trasferito le mie richieste, Marco dell'AMIS e Giulio del gruppo Squadron di Torino che mi hanno aiutato moltissimo e mi hanno dato ottimi consigli. Li ringrazio moltissimo.
La giacca della figura originale è stata allungata per diventare una giacca con l'aggiunta di tasche, polsini e una molletta decorativa. I pantaloni adottarono lo stile coloniale europeo con ghette in pelle. Il supporto della sciabola rifatto con ganci, la fondina della pistola delicatamente rimossa per poi essere modificata e fissata su una cintura a vista. L'elmo coloniale ha perso le piume per rimanere coerente con l'arma della fanteria.
E il vincitore è
Piccola aggiunta di un binocolo artigianale come sulla statua.
Ho incollato la testa con l'elmo che avrebbe ostacolato la mia pittura e mi sono accorto che il colore dell'uniforme non era corretto. Invece del grigioverde italiano ho realizzato un kaki inglese.
Infine cambio il colore dell'uniforme per uniformarmi.
Ho modificato l'arredamento originale per incentrarlo meglio su un'oasi. Realizzazione di una piccola palma in carta e foglie di milliput, un fez (copricapo del soldato turco), un fucile a punta anch'esso stato in guerra e che ho restaurato.
Un tessuto un po' cruento per evidenziare l'eroismo del comandante del reggimento. Ma la guerra rimane crudele e il colonnello muore dopo essere stato colpito da un forte incendio dopo averlo immortalato.
Ho fatto carriera militare nell'esercito francese e sono anche diventato ufficiale superiore. Devo ammettere che di tanto in tanto, durante le cerimonie per i colori nei miei vari reggimenti in Francia, quando vedevo la bandiera francese issata sull'asta, mi chiedevo: se l'avessero saputo, alcuni dei miei antenati militari italiani, tra cui il mio bisnonno che era un carabiniere, sarebbero stati orgogliosi di sapere che uno dei loro discendenti ha seguito il loro esempio ma nell'esercito francese? Voglio crederci.
Il risultato finale di un ufficiale italiano è molto speciale per me. La storia può essere confusa ma è sempre affascinante...
17.04.2025
Bravo Pierre,
ottimo lavoro 'autobiografico'.
Complimenti
Pietro