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Travolto da un insana passione per il Texan...
Non è il titolo di un film dell'orrore, ma quello che è successo a me in questo 2016.
Fatto un esemplare dell'aeronautica militare, scuola Elmas, ho deciso di completare anche il secondo, che da anni giaceva mezzo reinciso nella scatola.
Tra i modelli di Texan disponibili in scala 48, preferisco ancora di gran lunga il Monogram all'Ocidental - Italeri (migliore solo nella rappresentazione del motore).
Infatti il vero Texan non ha pannellature, ma file di rivetti che legano alla struttura le lamiere sovrapposte, quindi una fine pannellature in positivo con annessa rivettatura è la miglior soluzione per rappresentare questo storico velivolo.
Colto da follia decisi anche di comprare il foglio fotoinciso Eduard 48-284 dedicato agli interni del T6 G (di cui utilizzato una minima parte, pannelli strumenti, pedaliere e poche altre cose).
Ho iniziato la costruzione finendo la reincisione delle linee dei pannelli senza rovinare la fine e realistica rivettatura, come mia abitudine negli ultimi tempi, ho deciso di rappresentare questo modello privato di alcuni pannelli, quelli che nella realtà erano amovibili, quindi, pannello abitacolo, pannelli di accesso alla parte degli accessori del motore, serbatoio olio, batterie, vano portabagagli dietro l'abitacolo nella parte a sinistra, il vano di fusoliera dove passavano i cavi di comando (maledettamente dimenticati... ahimè) e rappresentare degnamente il motore.
La struttura tubolare per la parte in cui ho tagliato il pannello è stata ricostruita con rod della Evergreen, le varie scatole in plasticard tagliato e sagomato, manette del gas in sprue filato e avvicinato ad una fonte di calore (candela) per la creazione dei relativi pomelli.
Cruscotti e pedaliere sono in fotoinciso come tutte le strutture piatte presenti nell'abitacolo, e che erano presenti nel foglio in fotoincisione.
Alla fine del foglio Eduard se ne utilizzerà un 40%.
Per il vano dietro al motore non c'è altra soluzione che l'autocostruzione (credo che le foto siano abbastanza esplicative) plasticard incollato e sagomato, fili di e stagno, strip per la struttura.
Motore: parte centrale carter, quello che dava la scatola, a cui ho tagliato i cilindri, sostituiti con quelli del P&W 2800 Aires, aste valvole in rod di plastica, circuito di distribuzione elettrica in filo di rame e cavi candele in filo di stagno (9 davanti e 9 dietro) gli attacchi dell'anello anteriore della capottatura motore realizzati con dei pezzetti di L in plasticard Evergreen.
Tutti i pannelli dei vari vani sono stati rifatti in lamierino di rame cotto (facilmente malleabile) e la loro struttura interna in strip 0,75x0,25 incollati con la ciano, la forma corretta è stata ricavata semplicemente sagomandoli sul pannelli in plastica del modello che avevo rimosso, il tutto per avere degli spessori reali.
Al vano carrello sono stati eliminati tutti i dettagli stampati, ricostruite le strutture di rinforzo in plasticard forato e tagliato a triangolo (quelli proposti da Eduard erano errati per forma e dimensione) e dettagliato con le varie caverie che lo popolano(sempre fili di rame e stagno) come le varie caverie che popolano i fianchi dell'abitacolo.
Le gambe del carrello del kit sono state affinate nella forma e dettagliate con i cavi dei freni e le loro fascette di ritenzione(alluminio adesivo tagliato a strisce, che potete trovare al supermercato o nei fai da te) le ruote sono quelle del kit a cui ho scolpito il battistrada con il taglierino.
Le gondole delle mitragliatrici provengono dall'altro kit precedentemente montato (i soci IPMS lo vedranno presto sul notiziario) a cui ho sostituito le canne con tubicini di acciaio e rame, gli attacchi dei razzi singoli sotto l'ala sono in plasticard (rod e strip incollati tra loro) e le razziste provengono dai resti di un kit ocidental donatomi da un amico modellista.
La struttura interna della fusoliera posteriore è in strip evergreen 1mm x 0,50, le bombole dell'aria sono dei tubi di plasticard chiusi sulle punte e arrotondati.
Il tettuccio dell'abitacolo è stato ristampato, in acetato, sugli originali della monogram, le centinature dei flap sono state ricostruite, la presa d'aria del motore svuotata con il trapanino, frese e lime.
Verniciatura: fondo nero Humbrol 85 semigloss black,alluminio AK interactive, trainer Yellow Xtracolor gloss, perché gloss erano essendo degli ex trainer... posa decal, un mix di coccarde Italeri numeri generici per serial americani, decal nere ritagliate, e particolari dipinti a pennello.
Dopo tutto sto ben di Dio... stecchino... lama di cutter per tirar fuori scrostature (Ah dimenticavo, le strisce di camminamento sulle ali sono verniciate in matt black dopo averne mascherato la sagoma con nastro Tamiya) a questo punto tutto il modello è stato corteggiato con carta abrasiva bagnata da carrozzieri grana 800 usata, e sono saltati fuori centinaia di rivetti neri piccolissimi.
Sempre col trainer Yellow schiarito con un po' di bianco Humbrol ho schiarito alcuni pannelli e le centine delle parti telate.
La bandiera del piano di coda è verniciata (troppo casino posare la decal) con il rosso un pelo troppo scuro.
Gli interni sono in Interior Green matt Xtracolor FS34151 (ma potevano anche essere grigi) le cinture in tela chiara HU 103 con le fibbie in alluminio, i cilindri sono in nero con dry brush leggero di alluminio metal cote Humbrol 2002 il carter motore in grigio medio con anello di distribuzione alluminio e cavi candele rossi, elica black con punte yellow, le luci di atterraggio sono 2 fari della Tron da 2 mm, le luci di posizione in punta alle ali sono due gocce di colla bicomponente 5 minuti della Pattex verniciate con i colori trasparenti Tamiya.
Il pitot è in acciaio (aghi di siringa uno dentro l'altro), le varie antenne sono fili da pesca da 0,08.
Pannello antiriflesso in nero opaco, antenna del radiogoniometro in nero semilucido.
Basetta con pista in cartone spalmato di colla vinilica, terreno realizzato con la ydrozell Faller, ciuffi di erba per diorami, il tutto verniciato con colori ad acqua Italeri e Lifecolor, strisce remove before flight fotoincise precolorate Eduard 1/48, ed ecco il T6 pronto per affrontare schiere di spietati giudici alle mostre a cui parteciperà il prossimo anno.
Tutta la documentazione è stata reperita sul web.
Anche se non mi leggerà voglio ringraziare il modellista francese Marc Guerrero per la consulenza sul colori dei Texan francesi.
Grazie e buon modellismo a tutti i kitshowman...