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Il kit Revell in scala 1/28 rappresenta il Fokker Dr 1 564/17 pilotato dal sottotenente Werner Steinhauser, assegnato allo Jagdstaffel 11 sul finire del 1917.
Sul modello sono stati ricostruiti tutti gli interni della fusoliera, struttura tubolare, sedile, pedaliera, joystick, strumenti, serbatoio benzina e vari cavi di comando.
Montato da scatola, l'unica aggiunta è stato il pezzo riproducente il filtro wokes, proveniente da un vecchio kit Airfix dello Spitfire Mk VB.
Il modello riproduce uno Spitfire Mk VB trop del 5th FS 52nd FG 12th AF USAAF di base in Corsica nel 1943.
Per realizzare il modello sono partito dal vecchio kit Fujimi in scala 1/48, al quale ho modificato e corretto l'abitacolo, i vani del carrello, le gambe del carrello e alcune pannellature sulle ali.
È un modello che si monta bene e che praticamente non ha bisogno di stuccature importanti o grosse modifiche o correzioni.
Tutto l'interno del modello ha ricevuto una base di interior grey green humbrol 78 matt. Sulla base, dopo aver schiarito leggermente il colore, ho desaturato tutti gli spazi tra le centine dando un effetto di chiaroscuro che sostituisce il lavaggio ad olio o con altri prodotti di wathering.
Ultima versione della famiglia P47 con motore più potente e una nuova ala; era velocissimo e anche manovrabile. Fu troppo presto pensionato nel dopoguerra dopo aver prestato servizio brevemente con la Guardia Nazionale. Riprodotto in scala 1/48 partendo dalla scatola Pro Modeler
Per realizzare il modello mi sono avvalso di un kit Hasegawa dello Spitfire Mk.Vb, facendo quindi in scala la stessa cosa che fece la Supermarine, cioé modificare un Vb in un Seafire, cosa tra l'altro nemmeno troppo complicata.
Kit di partenza Eduard montato quasi da scatola, a parte il taglio dei piani mobili e l’apertura dei vani munizioni sulle ali.
La plastica di base è il kit coreano Mauve, Eduard ci ha aggiunto un po’ di pezzi in resina che riguardano i vani carrelli e l’intero abitacolo.
Savoia Marchetti SM-79 Silurante
I pregi di questo kit sono noti: buona rappresentazione dell'aereo reale, non tantissimi pezzi, si monta abbastanza bene ed è abbastanza dettagliato per una rappresentazione da scatola.
I difetti dipendono da ciò che si attende il modellista che decide di assemblarlo.
Kit di partenza, l'inossidabile ex Supermodel migliorato dopo rilavorazione degli stampi dall'Italeri con forme nemmeno troppo errate rispetto al disegno di ALI D'ITALIA (Apostolo - Bancarella aeronautica) anche perche lo stesso disegno ha dei piccoli errori e sviste, perciò poca cosa da correggere.
Idea un po’ pazza di rappresentare il Savoia Marchetti SM 79 con la sua prima mimetica a bande nel suo sistema costruttivo tipo tubi, legno e tela.
Il tempo di realizzazione è stato di circa tre mesi quasi a tempo pieno.
Il vecchio kit Monogram in scala 1/48 si assembla bene, ovviamente la scomposizione orizzontale della fusoliera non aiuta a salvare le pannellature che sono davanti e dietro l'ala per cui ho dovuto rifarle in negativo; tutto il resto in positivo è stato lasciato è sottile e con un attento invecchiamento si può ottenere un risultato più che soddisfacente.
Il modello è nato da un idea un po' cosi, partorita alla borsa scambio a Novegro a dicembre 2018: fare un contest tra amici... tutti con lo stesso tipo di aereo in scala 1/72 nelle sue varie versioni, montato da scatola partendo dal modello che si aveva a disposizione; erano concesse decals provenienti da fogli commerciali.
Da parecchi anni ero in possesso di un kit Revell contenente la versione aggiornata del Monogram "Pro Modeller"; siccome la base del modello non è affatto male, il lavoro di miglioramento interno si è limitato ad intensificare la centinatura del modello è ad arricchirlo di quei pochi particolari mancanti... con il solito uso di Plastic strips, road, filo di stagno strumentazione in fotoincisione generica.
Mancano poche ore all'anno nuovo e io sono qui a descrivere un modello finito nell'estate del 2012!
Iniziato con grandi propositi: abitacolo, dettagli con fili di rame per simulare le caverie, seggiolino rifatto... mA i giorni passavano e con loro l'entusiasmo iniziale, il modello dopo un po' di settimane ritornò mezzo tagliuzzato e con particolari gia incollati dentro la scatola.
Montato quasi da scatola, con la concessione del cockpit in resina true Detail, in una settimana di lavoro ho aggiunto un altro modello alla mia collezione; inutile dire che il montaggio è stato da vero Tamiya, cioè boccetta di colla dentro la scatola, agitare 10 minuti e voilà il montaggio è fatto.
Montato nel 1991 e ripreso nel 2013, dopo tanti anni di riposo nella vetrina, fa ancora la sua figura insieme a modelli più recenti nella mia vetrina di casa.
Quando lo misi insieme, fu per me il primo lavoro di una certa difficoltà; ricordo la mia prima ricostruzione dell'abitacolo, la prima rielaborazione del motore e i primi pannelli tagliati.
Per realizzare il modello del G 91 in 1/48, il modellista ha due scelte: o il vecchio ESCI, riedito recentemente dalla Italeri o il modello della portoghese Ocidental, che altro non è che un clone del modello ESCI, con la pannellatura incisa, con gli stessi errori di forma, e una pannellatura incerta, ma non in tutti gli esemplari.
La storia di questo modello si perde nei miei albori modellistici: correva l'anno 1995, da 7 anni era ritornata la voglia di costruire modelli, e cominciavo a voler fare qualcosa oltre quello che dava la scatola; pensai bene che fosse l'ora di realizzarne il modello dell'aereo più famoso e rappresentativo della Regia Aeronautica.
Il modello Eduard dell'Hellcat F6F-5 è un ottimo modello, dal costo contenuto, con una sola opzione di decals ma con tutto il necessario per completare un ottimo modello; le istruzioni semplici ma di facile comprensione; montato praticamente da scatola, solo leggermente migliorato negli interni abitacolo, nei piani di coda con la parte mobile riposizionata e nel motore.
Modello costruito nel fine settimana, per fare un regalo, senza grosse modifiche... più o meno in 15 ore di lavoro, con una spesa contenuta.
Le uniche modifiche sono state la completa rivettatura dell'intera cellula e alcune migliorie dell'interno dell'abitacolo (manetta del gas, cinture di sicurezza, fori di alleggerimento del sedile).
Idrovolante d'altura, pattugliatore antisommergibili, porcospino volante, provvidenziale soccorritore per equipaggi alla deriva in mare... questo era lo short Sunderland, una specie di nave volante, Idrovolante a scafo e galleggianti laterali; ebbe un buon successo durante la seconda guerra mondiale e anche dopo, convertito in trasporto commerciale e aereo passeggeri.
Il modello di Spitfire Mk XIV deriva da una scatola Academy 1/48 che rende abbastanza bene le linee di questo aereo.
Per essere pignoli, bisognerebbe sostituire le pale dell'elica e le catenature delle testate del motore Griffon sul cofano motore poiché non sono proprio precisissime... ma, visto che mi ero imposto una costruzione semplicemente da "scatola", ho soprasseduto a queste "piccole" imprecisioni.
Lo Spitfire Mk IX dell'aeronautica militare in scala 1/32 deriva da una scatola Hasegawa dello Spitfire Mk VI, scatola datata con dettagli in positivo ma sostanzialmente precisa nelle forme e con un abitacolo discretamente dettagliato. A dire il vero l'idea originale era di fare un classico Spit IX inglese ma ho ceduto all'amore per gli aerei della nostra aeronautica militare.
Il kit Academy rappresenta abbastanza dignitosamente il caccia americano, le forme sono reali, con piccole modifiche si può realizzare un modello sufficientemente fedele,
Siccome il modello è presentato come F4U-4B versione evoluta con armamento di quattro cannoni ma la pannellatura delle armi rimane quella delle sei mitragliatrici da 12,7 mm, la scelta era tra modificare la pannellatura delle armi o realizzare la versione a sei mitragliatrici.
T6 Texan armee de l'air en Algerie
Tra i modelli di Texan disponibili in scala 48, preferisco il Monogram all'Ocidental - Italeri (migliore solo nella rappresentazione del motore); infatti il vero Texan non ha pannellature, ma file di rivetti che legano alla struttura le lamiere sovrapposte, quindi una fine pannellature in positivo con annessa rivettatura è la miglior soluzione per rappresentare questo storico velivolo.
Il kit del Macchi C.200, realizzato nel lontano 1995, è tirato fuori dalla scatola SMER 1/48 con molte modifiche in quanto il modello era di origine Artiplast anni 60.
Con le scatole disponibili oggi questo modello puo far sorridere ma all'epoca vedere un modello di Macchi C.200 ad una mostra era cosa piuttosto rara.
Il mio nome è Valter Vaudagna, vivo in provincia di Torino, ho 56 anni di cui circa 30 dedicati alla passione modellistica.
Costruisco aerei nelle 4 scale, la dimensione me la da' lo spazio disponibile dentro la mia vetrina.
Da sempre appassionato della storia della nostra aeronautica militare, ultimamente prediligo il periodo che ha riguardato gli anni 30- 45.
Presento i miei primi due modelli delle mie due vite modellistiche: la prima a 12 anni, il Corsair della Frog...
...la seconda dai 27 anni in poi, lo Spitfire Matchbox, tutti e due in scala 1/72.
Grazie per l'accoglienza nel gruppo Kitshow e buon modellismo a tutti.