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Kit Hasegawa scala 1/48
Mancano poche ore all'anno nuovo e io sono qui a descrivere un modello finito nell'estate del 2012.
A volte le cose nascono un po' cosi per caso, nell'estate del 2005 un amico mentre si parlava di modellismo mi disse "mah.... me lo fai un aereo?"... "Certo" gli risposi, "cosa vuoi che ti faccia?"... "Non so", mi rispose, "dimmi qualche modello che è in commercio".
Gli feci un piccolo elenco di scatole di qualità che erano in commercio in quel periodo, nominai pure il Thypoon, al che' l'amico mi fermò... "ok fammi il Thypoon con le strisce di invasione".
La Settimana dopo, incursione nel negozio di modellismo di fiducia e acquisto della scatola Hasegawa.
Grandi propositi, comincio l'abitacolo, dettaglio con fili di rame per simulare le caverie, rifaccio il seggiolino un po' troppo spesso, rifaccio gli strumenti al cruscotto, incollo vari particolari mentre aspetto che la colla asciughi, incollo le ali dopo averne tagliato via i flaps, taglio la parte mobile dei piani di coda, i giorni passano e con loro l'entusiasmo iniziale, il modello dopo un po' di settimane ritorna mezzo tagliuzzato e con particolari gia incollati dentro la scatola, per evitare di fargli prendere polvere, e dopo diversi mesi ritorna in mansarda dentro gli scatoloni, che contengono ovviamente un altro bel po' di scatole, gli anni passano, passa anche tutto il periodo dedicato alla collezione e al miglioramento delle macchine in 1/43.
Nel frattempo smette la frequentazione del sudetto amico, e si arriva all'alba del 2012 dove ero ritornato a fare modelli di aerei e nonostante avessi per 5 anni modificato macchinette, la capacità manuale era aumentata, me ne accorgevo da come facevo certe cose con più velocità di prima delle macchinine.
Un bel giorno riporto giù la scatola per guardarla ,combinazione un amico mi aveva donato in quel periodo una rivista greca che come si chiamasse non ve lo so dire in quanto pure il nome era scritto in greco.
Si riportava in un articolo il resoconto fotografico dei National I.P.M.S. INGLESI con bellissime foto a colori; in 3 belle foto quello che la didascalia indicava come (uniche parole in inglese) senior National Champions, appunto un HAWKER THYPOON 1-B in scala 1/32 tratto dal kit Revell, autore il maltese BRIAN CHAUCI.
Il modello si presentava iperdettagliato, con motore, vano armi e vano radio in vista.
Quel modello mi ispirò molto, nei mesi successivi grazie ad un amico (io non avevo ancora un collegamento internet) feci diverse ricerche per trovarne traccia, qualche foto la trovai sparsa qua e la sul web, raccolsi un po' di documentazione, scoprii mio malgrado, le critiche che il motore in resina della CMK si portava dietro (dimensioni troppo contenute).
La cosa non mi toccò più di tanto, siccome il 24 cilindri ad H è praticamente un parallelepipedo, realizzai che, partendo da un parallelepipedo di plasticard della giusta dimensione e aggiungendo dettagli e cavi si poteva tranquillamente autocostruire (è più facile che fare un motore a V, anche se adesso non avrei più i problemi di allora).
Detto e fatto, il motore in 2 giorni prese forma, dettagliato da caverie, tubazioni e ogni altro ben di Dio che un motore possa avere.
Poi fu la volta del vano armi, una volta delimitato il perimetro con rettangolini di plasticard, fatto i buchi di alleggerimento e le scatole portamunizioni; forse il lavoro più impegnativo furono i tamburi dei cannoni da 20 mm, tutto con l'utilizzo di plasticard, rod, strips, sprue filato e fili di stagno.
Idem per il vano radio, struttura fusoliera (invisibile) castello portaradio e radio alla stessa maniera di tutto quanto sopra.
Taglio un po' altrimenti diventa un poema e vi annoiate, carrelli dettagliati coi soliti tubi dei freni, particolari assottigliati per portare in scala gli spessori della plastica.
Verniciatura: colore interni: io uso da sempre per gli aerei inglesi il Greygreen 78 Humbrol (tuttora) parto da quello è poi schiarisco dove serve, lo trovo fedele come tonalità, faccio un lavaggio di colore a olio verde scuro e riprendo i pannelli delimitati da centine o tubi col colore schiarito.
Esterni: dark green, ocean grey, medium sea grey.
Il primo e l'ultimo si trovano in quasi tutte le gamme dei colori disponibili (in quel periodo ce n'erano molti meno di adesso) l'ocean grey l'ho trovato solo nella gamma Xtracolor.
All'epoca usai i colori della Gunze, l'ocean grey lo ricavai dall'extra dark sea grey, semplicemente schiarendolo.
Devo dire che mettendoci vicino lo spitfire che ho finito quest'anno, e in cui ho usato il colore giusto, sono praticamente identici.
La basetta è un foglio di cartoncino imbevuto di vinavil, verniciato in diverse tonalità di grigio e erba in fibre anche essa verniciata con varie tonalità di verde, marrone e giallo.
Più delle mie parole (brevi) penso possano descrivere il lavoro le fotografie.
Un saluto a tutti quanti e un grande augurio di buon anno che ci attende che porti serenità a tutti.
BUON ANNO E TANTA FELICITÀ