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Orami a corto di modellini da eseguire, decido di acquistare questo vecchio kit del 1998 della REVELL in scala 1:96, volendo così SPAZIARE un po’ nel mio consueto genere, guardando per l’appunto allo SPAZIO.
Ed è verso lo SPAZIO che fin da bambino ho guardato... affascinato ed appassionato di astronomia com’ero, tutt’ora questo campo d’interesse è ancora molto vivo in me.
Per poter darvi migliori e maggiori informazioni in merito a questo ARIANE 5, attingo direttamente dall’ottima enciclopedia on-line WIKIPEDIA:
Ariane 5 è un lanciatore sviluppato e costruito sotto autorizzazione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) dalla EADS SPACE Transportation, il contrattista principale nonché capofila di molti sub appaltatori.
Le operazioni di lancio e di marketing sono gestite dalla Arianespace, una sussidiaria dell'ESA che utilizza come base di lancio il Centre Spatial Guyanais a Kourou nella Guiana Francese.
Succede al razzo Ariane 4, sebbene non vi derivi direttamente.
Lo sviluppo del lanciatore è durato dieci anni ed è costato 7 miliardi di euro.
L'ESA inizialmente sviluppò l'Ariane 5 come lanciatore per il mini shuttle europeo Hermes, ma quando il progetto dell'Hermes venne accantonato si decise di trasformare il lanciatore in un razzo prettamente commerciale.
L'utilizzo primario del Ariane 5 è il posizionamento in orbita geostazionaria dei satelliti.
Due satelliti possono essere caricati utilizzando il caricatore Sylda.
Si possono caricare anche tre satelliti, se di peso e dimensioni abbastanza ridotte.
Fino a otto carichi secondari possono essere trasportati, principalmente piccoli carichi con esperimenti o microsatelliti che vengono caricati con il caricatore ASAP (Ariane Structure for Auxiliary Payloads).
Il primo volo dell'Ariane 5 (Ariane 5 volo 501) svoltosi il 4 giugno 1996 fallì e il razzo si autodistrusse dopo 40 secondi dal lancio per via di un malfunzionamento del software di controllo, creato da uno dei più famosi bug della storia.
Un dato a 64 bit in virgola mobile, probabilmente quello della pressione, venne convertito in un intero a 16 bit con segno, questa operazione causò una trap del processore (operazione errata): il numero in virgola mobile era troppo grande per poter essere rappresentato con un intero a 16 bit.
Motivi di efficienza avevano spinto i progettisti a disabilitare il controllo software (scritto in Ada) sulle trap, anche se altre conversioni simili nel codice erano corrette.
Questo errore scatenò una reazione a catena che causò poi la deviazione distruttiva del razzo a causa delle enormi forze aerodinamiche.
Fu necessario quasi un anno e mezzo per capire quale fosse stato il malfunzionamento che aveva portato alla distruzione del razzo.
Il secondo volo di test L502 si svolse il 30 ottobre 1997 e fu un parziale fallimento: l'ugello del Vulcain produsse una vibrazione pericolosa che causò lo spegnimento del motore; gli stadi successivi lavorarono correttamente portando in orbita il carico ma non raggiungendo l'altezza prevista.
Il lancio seguente avvenuto il 21 ottobre 1998 fu un successo e il primo lancio commerciale avvenne il 10 dicembre 1999 con il lancio dell'osservatorio a raggi X XMM-Newton.
In quanto al kit di montaggio, vi è ben poco da dire; è abbastanza semplice e veloce da costruire, anche se l’accoppiamento dei vari pezzi a volte risulta difficoltoso per la mancata precisione dello stampo.
Tutto sommato è un modellino che si riesce comodamente a realizzare in una giornata o poco più.
Ma purtroppo per me ci è voluto molto più tempo a causa delle decalcomanie alquanto datate, ingiallite e quindi molto fragili… di fatti in corso d’opera una di queste decalcomanie si è ahimè spezzata.
Mi ci è voluta davvero tantissima pazienza e precisione da chirurgo per riuscire ad applicarle tutte, ma alla fine nonostante l’ingiallimento dovuto al tempo/invecchiamento trascorso dentro la scatola ed esposte a temperature in costante variazione, l’effetto è comunque a mio avviso accettabile, forse dovuto anche dal fatto che nel complesso questo modellino di dimensioni titaniche lascia per l’appunto sbalordito chi lo guarda proprio per la sua dimensione che supera il mezzo metro d’altezza (circa 55cm).
Debbo ammettere che questo kit NON lo avrei mai acquistato, se non avessi prima avuto l’idea di dove sistemarlo protetto e lontano dal nemico polvere, ed in merito a ciò devo ringraziare mia mamma che ha parzialmente liberato due piani di una vetrina ad angolo per poterlo poi in un secondo momento posizionare.
Per concludere sono a consigliare questo gigantesco kit a tutti gli appassionati di modellismo, astronomia o meno, in quanto è secondo me semplicemente bellissimo anche solo come complemento arredo.
Buon proseguimento e buon modellismo a tutti.
Alby Starkiller [Gallery] 05.10.2013 |