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La scenetta rappresenta uno scorcio della battaglia di Teotoburgo combattuta tra i romani ed i germani a Settembre del 9 sec. D.C.
Teotoburgo fu una delle sconfitte più gravi subite da Roma, durante questa battaglia furono sterminate tre Legioni la XVII, la XVIII e la XIX e rubate tre aquile con un totale di oltre 15.000 morti.
Le Legioni comandate da Varo mentre si recavano verso i campi invernali furono attirate all'interno della foresta di Teotoburgo da Arminio, principe dei Cherusci (il quale militava da anni nelle file dell'esercito romano tra gli ausiliari) e uomo di fiducia di Varo, che stava progettando un'imboscata per sopraffare l'esercito romano in Germania.
Il percorso all'interno della foresta era estremamente complicato ed impediva alle Legioni di marciare in formazione, ma furono costretti a proseguire in una colonna talmente lunga che si dice nel momento in cui veniva attaccata la parte di testa o di coda l'estremo opposto non si accorgeva di niente.
La battaglia durò 3 giorni durante i quali i romani cercarono in tutti i modi di avvicinarsi all'accampamento di Castra Vetera sul fiume Reno, dove forse il legato Asprenate avrebbe potuto raggiungerli e salvarli.
Vista l'impossibilità di raggiungere la salvezza Varo, e gli altri ufficiali di alto rango, nel timore di essere catturati vivi o di morire per mano dei Germani compirono un suicidio collettivo.
Non appena si diffuse la notizia, molti soldati romani smisero di combattere preferendo uccidersi o fuggire piuttosto che venire catturati dai Germani.
I figurini rappresentano un ufficiale con lorica muscolata, un aquilifero con lorica squamata ed un legionario con la famosa lorica segmentata.
Gli scudi differentemente dalle normali rappresentazioni sono ancora all'interno dal fodero in cuoio, utilizzato per proteggerli durante le marce soprattutto nei clima piovosi e umidi (come la foresta di Teotoburgo) e dato che fu tesa una imboscata si ipotizza che non avessero avuto il tempo per toglierli dalle loro protezione
I figurini sono in 60mm in resina scolpiti da Adriano Laruccia.
Oltre l'ambientazione ho voluto ricreare uno sfondo dipinto a mano per dare l'idea della foresta alle spalle dei tre soldati superstiti che si sono chiusi a protezione dell'aquila.
La pittura è interamente ad acrilico con colori acrilici Scale 75, Vallejo e AK utilizzando per i lavaggi inchiostri Liquitex.
La tecnica è sempre la stessa e tramite utilizzo di paletta bagnata in modo da mantenere i colori sempre umidi e facili da mescolare in modo da creare facilmente le varie sfumature per creare l'effetto di luci ed ombre sui figurini.
Nel dettaglio della parte interna degli scudi, che purtroppo una volta montati non si vede, ho voluto ricreare quello che si dice facessero i legionari, che dovendosi comprare l'equipaggiamento spesso scrivevano il nome la legione e la coorte di appartenenza e spesso venivano disegnati dei simboli apotropaici porta fortuna (il legionario nello specifico ha un fallo alato).
Anche se i fugurini non sono il mio forte (neanche il resto tralatro) ottimo lanvoro complimenti.
Ciao Cristiano... spettacolo, veramente bello.
Al prossimo.
Ezio
Bravissimo Cristiano !
una scenetta esemplare !
... a parte la solita asta storta ;-)
Ciao Pietro,
Grazie...dopo 3 giorni di combattimenti qualche colpo lo dovrà aver pur preso.... 😁
Scherzi a parte me ne sono accorto anche io dalle foto.....e ormai non avevo voglia di smontarlo...
Che capolavoro Cristiano, avrei in effetti milioni di domande in merito alla tecnica ma anche ai materiali... come l'uso dei pigmenti se utilizzi anche, in taluni casi l'aerografo, se dopo passi un trasparente opaco, dove trovare il materiale come foglie, arbusti... insomma non credo basti una risposta, tempo mi dicesti di scriverti ma in effetti non ho mai notato la tua e-mail per scriverti... mi sto dedicando al primo romano in 120 mm una misura mi dicono complicata per i principianti però ci sto provando.
Gianni