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Con la diffusione degli aviogetti da caccia prese piede la pratica di sviluppare una versione biposto a doppi comandi per facilitare l’abilitazione dei piloti; in molti casi, poi, il biposto, manteneva in tutto o in parte le capacità operative del monoposto.
Nel caso dello Strafighter, la necessità di un biposto fu particolarmente sentita dato che, innegabilmente, la macchina era piuttosto "difficile"; Il primo biposto era stato F-104B, frutto di una conversione piuttosto semplice, con un secondo abitacolo in tandem, ricavato a scapito della capacità di combustibile interna e del cannone Vulcan (peraltro non istallato permanentemente neanche sul monoposto).
L’USAF aveva previsto di acquistare 112 F-104B, ordine che poi fu tagliato a soli 26; la successiva versione biposto fu la F-104D, specifica per l’abilitazione dei piloti di F-104C; introduceva modifiche di dettaglio al disegno del tettuccio, il piano verticale di maggior superficie (che diventerà poi tipico delle versioni successive internazionali) e la pinna ventrale che verrà montata retroattivamente sugli F-104B.
Il TF-104G nasce dalla versione F-104F che fu la designazione dei 30 biposto per la Luftwaffe, caratterizzati dall’adozione di due seggiolini eiettabili verso l’alto e da un radar NASARR, praticamente uguale a quello dell’F-104G.
Per l’Aeronautica Militare la creazione dei piloti degli F-104G ebbe inizio con un primo nucleo di collaudatori ed istruttori inviati negli Stati Uniti ed altri che si qualificarono a Norwenich, con la collaborazione della Luftwaffe, sugli F-104F.
Il 15 febbraio 1965, fu presa l’importante decisione di costituire un equivalente degli Operational Convertion Unit (OCU) inglesi, a seguito della quale nacque il 20° Gruppo Autonomo Addestramento Operativo, sulla base di Grosseto, dove operava già il 9° Gruppo.
In seguito il 20° Gr. venne inglobalo nel 4° Stormo, ampliando la sua dotazione anche con alcuni monoposto, prima F-104G poi F-104S.
Nel 1997 il 20° Gruppo ha iniziato a versare i suoi 22 TF-104G all’Alenia, per convertirne 15 allo standard TF-104G/ASA-M che non comporta variazioni alle caratteristiche operative ma semplicemente ne ha prolungato la vita utile semplificandone la manutenzione.
Il kit in questione è paragonabile allo stesso riferito alla versione monoposto, di montaggio gradevole senza grosse difficoltà; per arricchire il kit mi sono avvalso dei seguenti after market:
L’utilizzo delle fotoincisioni ha dato un tocco di realismo agli interni non indifferente, i colori usati per l’abitacolo sono stati:
Il montaggio non ha richiesto particolari accorgimenti e una quantità minima di stucco; sono state aggiunte le strutture interne ai traparenti principali ottenute con rod evergreen 220 con diametro di 0,88mm, con l’aggiunta degli specchietti retrovisori modellati a mano e due maniglioni di recupero.
Il modello rappresenta l’esemplare 20-13, in forza al 20° Gruppo Autonomo negli anni a cavallo tra il 1970/80, prima di essere inglobato nel 4° St., quindi con mimetizzazione NATO composta da verde scuro (Hombroll H116) e grigio mare scuro (Hombroll H125 schiarito), alluminio per le superfici inferiori Alclad ALC-103; il pannello antiriflesso sul cono prodiero e stato fatto con verde Humbrol H30; numeri e insegne ad alta visibilità.
Dopo le varie mani di cera, la posa delle decal, i lavaggi per evidenziare i pannelli e la mano finale di cera, il tutto è stato sigillato con del trasparente opaco H49 per le superfici superiori e del trasparente semilucido Alclad ALC-312 per le superfici inferiori.
Le decal derivano da diversi fogli:
Lo scarico dello J79 dopo averlo verniciato di nero opaco, l’ho "drybrushato" prima con l’H53, poi con passate leggere sempre a dry brush con l’H52 ed infine con l’H55.
Per la basetta "minimalista", ho usato un pezzo di multistrato da 30x16 cm altezza 2, sul quale, dopo aver delimitato un triangolo da lasciare ad erba, ho steso uno strato di "Diorama texture paint" Tamiya ad effetto pavimento, color grigio chiaro, ad asciugatura avvenuta l’ho carteggiato leggermente per togliere le irregoralità, lasciando comunque qualche leggera "increspatura"; ho delimitato i quadretti di 8x8 centimetri, evidenziati con penna nera, leggermente irregolari, tracciate le linee di limite e di centro, con l’aerografo ho dato delle leggere velature con del grigio più scuro e delle toccature con nero e marrone diluitissimo a simulare chiazze d’olio.
La zona ad erba, dopo aver steso colla vinilica diluita e sabbia fine, è stata ricoperta di erba per ferromodellismo.
I figurini sono della CMK art. F48105 EU jet pilots (present), a cui ho adattato la colorazione della tenuta di volo.
Le informazioni sul TF-104G, sono state liberamente tratte da:
"F-104 Strafighter" storia e tecnica dello "Spillone"; supplemento ad AEREI n°20 Marzo-Aprile 2004 Delta Editrice.
I consueti ringraziamenti vanno a mia figlia Sara per le foto di questo articolo.