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Il Mikoyan-Gurevich MiG-23 (nome in codice NATO Flogger) è un caccia intercettore monomotore a getto ad ala a geometria variabile progettato dall'OKB 155 diretto da Artëm Ivanovich Mikoyan e Michail Iosifovich Gurevich e sviluppato in Unione Sovietica negli anni settanta.
Impiegato negli anni successivi dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica, e da numerose forze aeree del Patto di Varsavia e filosovietiche mondiali, è uno dei velivoli più rappresentativi del panorama bellico della seconda metà del XX secolo.
Nel 1982 si procedette ad un programma di aggiornamento dei MiG-23ML ed MLA per quanto riguarda aerodinamica, contromisure ed avionica.
Il nuovo apparecchio veniva quindi denominato MiG-23MLD, per la NATO invece divenne Flogger K.
Dal 1984 il MiG-23MLD, oltre all'armamento tradizionale, può contare anche sul nuovo missile a ricerca di calore Vympel R-73 (AA-11) a corto raggio.
Erano agganciati sui piloni ventrali laterali.
Furono provati anche dei disturbatori di radiofrequenza, ma nessun apparecchio di serie venne dotato di disturbatori.
In totale vennero effettuati circa 500 aggiornamenti.
Dati tecnici:
Premessa
Dopo l’esperienza del MiG-25, mi è venuta voglia di rappresentare un altro velivolo russo; la scelta era caduta principalmente sul Su-24 e su MiG-23, tutti e due i modelli della cinese Trumpeter.
Da documentazioni reperite sul web di questi due velivoli ho potuto constatare che il primo è di dimensioni veramente generose, forse ancora di più del MiG-25 e pertanto la scelta è stata quasi obbligatoria: farò il MiG-23!!
Comunque anche il Flogger è uno dei velivoli che hanno caratterizzato la storia dell’aeronautica militare negli anni 70 e 80 e pertanto degno di nota.
Il kit
La scatola è tipicamente Trumpeter: grande e soprattutto robusta, con il disegno del velivolo "bianco 58" in primo piano e sullo sfondo il paesaggio afgano.
Al suo interno troviamo:
Lo stampo è di notevole qualità; i pezzi maggiori, ali e fusoliera, hanno l’attaccatura allo sprue non sul bordo, ma all’interno di esso ove il pezzo va incollato; questo per non rovinare il bordo dei vari elementi, davvero molto fine.
Prima di passare alla recensione del modello devo precisare che ho acquistato insieme allo stesso anche alcuni after market per migliorare il realismo e precisamente:
Il kit si monta abbastanza facilmente e il dettaglio generale è ottimo.
Nelle istruzioni la pinna ventrale pieghevole è disegnata come una piccola pinna ventrale fissa ma in realtà si ripiegava all’atto dell’atterraggio.
Il tettuccio può essere posizionato aperto/chiuso, mentre molto belle sono le prese d’aria, dettagliabili grazie alle fotoincisioni fornite e che riproducono perfettamente gli originali.
Alettoni, flap e timone di coda sono fissi, mentre è fornito un meccanismo per la ritrazione/estensione delle ali che ho utilizzato, spero di avere fatto la scelta giusta!!
Gli interni dell’abitacolo e scarico del motore non mi hanno però entusiasmato più di tanto e pertanto ho deciso di acquistare dei dettagli in resina marca Aires e Brassin veramente stupendi.
Come prima accennato, il dettaglio superficiale è reso in modo superbo.
Oltre le linee delle pannellature, molto fini, sono ben rappresentati anche i rivetti da incasso che, comunque, li ho evidenziati ulteriormente.
I canali di colata sono confezionate in una scatola sorprendentemente compatta, ed alcune sono poste in un piccolo alloggiamento separato.
La lastrina foto incisa riguarda le cinture di sicurezza del seggiolino eiettabile, parti delle prese d’aria e parti per esterni.
L’after market in resina dell’Aires dell’intero abitacolo, seggiolino compreso, ed è stato adattato assottigliando l’interno delle due semifusoliere con il mio fedele minitrapano Dremel.
Per evitare che il modello si "sedesse" sulla parte posteriore ho sistemato nel muso dei piombini, quelli usati per i pacchi postali.
La parte finale del modello riguardante lo scarico dell’ugello del motore, zona molto importante nei jet, come del resto anche l’abitacolo, con l’utilizzo del dettaglio in resina della Brassin ha acquistato un notevole realismo!
I pozzetti dei carrelli sia principale che anteriore hanno evidenziato le parti strutturali interne in modo soddisfacente, certamente non ai livelli di quelli in resina dell’Aires che sono un’altra "cosa" ma, in momenti di crisi come questo, mi sembrava un pochino esagerato acquistarli; pertanto ho voluto renderli più realistici realizzando, in modo abbastanza approssimativo per verità, i tubi degli impianti idraulici utilizzando filo di stagno e di ferro.
Anche le gambe di forza del carrello principale sono abbastanza belle, anche se un pochino complesso è stato il loro assemblaggio.
I quattro aerofreni possono essere montati aperti o chiusi, mentre gli alettoni, i flap e il timone verticale, come già accennato, sono solidali con ali e deriva.
Nella scatola è inserita una buona selezione di carichi esterni e precisamente:
Il montaggio
Ho iniziato la costruzione, come al solito dall’abitacolo del jet.
Per l’abitacolo ho usato, come citato in precedenza, il dettaglio in resina dell’Aires veramente favoloso, formato da questi pezzi:
Per poterlo inserire senza problemi ho dovuto prima asportare un pochino di plastica all’interno delle due semi-fusoliere, mentre per le cinture del seggiolino ho utilizzato le parti foto incise della lastrina inserita nel set Aires.
L’abitacolo del MiG-23 era dipinto in un colore verde/bluastro ottenuto miscelando due colori acrilici Gunze, e precisamente l’H46 emerald green e H25 sky blue aggiungendo onestamente più verde che blu, mentre il seggiolino è stato dipinto in grigio, l’imbottitura in tan mentre le cinture in un grigio più chiaro.
Una volta finita la colorazione sono stati incollati le parti in pellicola sottile trasparente che simulano le strumentazioni del cruscotto e le fotoincisioni "bucate" del cruscotto, precedentemente colorate.
Un dettaglio importante a cui ho voluto dedicare particolare cura è l’interno del cupolino lasciato aperto.
Da una foto sul web ho potuto notare che l’interno nasconde tanti particolari quali una tendina.
Per aumentare il realismo mi sono state d’aiuto le fotoincisioni del set Aires, che rendono molto bene i dettaglio dell’interno del cupolino.
L’unica cosa aggiunta è stata la tendina, in un colore molto chiaro, "auto costruita" arrotolando un pezzettino di adesivo di carta e posizionata al posto giusto.
Con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto), ho dato poi luce all’interno dell’abitacolo, seggiolino compreso, lumeggiando il tutto con del bianco opaco, facendo risaltare tutti i dettagli in rilievo, mettendo anche in evidenza bottoni e pulsanti vari in rosso e giallo.
L’abitacolo ha subito anche dei "lavaggi" con il panel line accent black della Tamiya, al fine di dare a questa zona molto importante un aspetto vissuto.
Colorazione e camouflage
Per quanto riguarda la colorazione e pertanto i colori da utilizzare, in base alle istruzioni contenute nel kit, con l’aiuto anche del web ho deciso di utilizzare degli spray Tamiya, al fine di rendere la livrea della mimetica a tre toni abbastanza realistica e sfumata, tenendo conto anche del fatto che non possiedo un aerografo, ma ormai questo è risaputo da tutti i lettori di Kit Show!!
Pertanto i colori utilizzati sono stati i seguenti (e che i puristi non me ne vogliano):
Una volta finita la colorazione ho voluto "desaturare" i pannelli con la tecnica già usata in precedenza con un altro modello, carteggiando gli stessi con della carta abrasiva bagnata finissima, partendo dall’estremità del pannello arrivando al centro dello stesso, al fine di rendere il modello pesantemente usurato.
Agli interni dei pozzetti dei carrelli ho eseguito dei "lavaggi" sempre con il panel line accent della Tamiya, al fine di dare a questa zona un aspetto vissuto ed usurato.
Devo dire che questo prodotto, almeno per me, è veramente ottimo per creare questo realismo di usura e di "operatività" in quanto è fluido al punto giusto e pertanto si "insinua" in tutti i recessi, creando un effetto veramente realistico!
La zona prossima all’ugello del motore è stata dipinta in alluminio, eseguendo poi un "lavaggio" sempre con l’onnipresente prodotto panel line accent black della Tamiya, al fine di ricreare quel tipico colore del metallo "cotto" dal calore.
I serbatoi ausiliari alari seguono invece la colorazione del velivolo: in tre toni la parte superiore, azzurra quella inferiore, nonché poi "invecchiati".
I carichi esterni riguardanti i missili sono sati colorati seguendo le istruzioni del foglio a colori inserito nel libretto istruzioni del kit.
La colorazione del radome, del pannello dielettrici posto sulla deriva verticale e sulla pinna inferiore ha seguito le istruzioni, usando un grigio scuro humbrol n. 34.
Anche queste parti sono state invecchiate e anche molto scolorite al fine di dare al modello una vita operativa molto intensa.
Per preparare lo stesso all’applicazione delle decals di insegna di nazionalità e stencil, abbastanza numerosi, ho steso due strati di cera e, una volta ben asciutta ho posizionando le stesse.
Dopo il posizionamento delle decals, a modello ancora lucido, ho messo in evidenza le linee delle pannellature con il prodotto panel line accent della Tamiya, color brown per le superfici superiori e black per quelle inferiori, usando un pennellino 00.
Infine ho voluto dare al modello un aspetto vissuto, dovuto all’usura, alle manutenzioni varie, ma soprattutto al fumo dei gas di scarico, tenendo anche conto del teatro operativo afgano in cui ha operato il MiG-23 "58 bianco" rappresentato nel diorama.
Per finire ho sigillato il tutto con spray trasparente opaco.
Figurino ed ambientazione
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 25 x 30 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno di altezza 1,5 cm. e dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca"; è stato coperto con il biadesivo su cui sono stati incollati dei fogli di carta vetrata finissima al fine di imitare l’asfalto della pista.
E’ stata divisa in quadrotti e poi ricoperta con il pigmento della Tamiya 87115 " pavement effect light gray", mentre la segnaletica orizzontale bianca e gialla che delimita la pista è stata eseguita a spruzzo previa mascheratura della zona interessata.
Ho voluto creare una piccolissima zona desertica con sabbia e sassi, alcuni ciuffi di erba più o meno secca e piccoli arbusti, per dare un po’ di colore alla basetta stessa, riproducendo il tipico paesaggio afgano.
Infine è stato incollato al fondo della basetta con del mastice universale.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta mentre le strisciate dei pneumatici sono state eseguite con una matita nera molto morbida.
Per quanto riguarda il figurino ho usato quello in resina della Plus Model art. AL4029 che raffigura un pilota russo di MiG-29, molto bello.
E’ stato colorato seguendo scrupolosamente il disegno della confezione.
Per dare luce e profondità allo stesso è stato leggermente ombreggiato usando gli stessi colori leggermente schiariti con del bianco opaco con la tecnica del "dry bush".
Profilo del MiG- 23 MLD
Profilo del MiG-23 MLD "Flogger K" - "Bianco 58" - 1988.
Devo dire che dopo aver guardato tutte le parti, le istruzioni e i fogli decal non posso che dare un giudizio positivo a questo kit.
La qualità dei dettagli, il layout semplice del velivolo per evitare la solita linea di giunzione delle due semifusoliere e la disponibilità di opzioni rendono questo un kit molto interessante.
Come la maggior parte dei kit, anche questo è ben servito da un mercato di after market come l’intero abitacolo in resina dell’Aires e lo scarico motore della Brassin, che rendono il modello completato molto piacevole.
Il mio prossimo lavoro riguarderà il Rafale, versione imbarcata M, gentilmente regalatomi dall’amico Ezio... che ringrazio calorosamente !!