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Lo Mikoyan-Gurevich MiG-25 nome in codice NATO Foxbat, è un caccia intercettore bimotore a getto ad ala a freccia progettato dall'OKB 155 diretto da Artëm Ivanovich Mikoyan in collaborazione con Michail Iosifovich Gurevich e sviluppato in Unione Sovietica negli anni sessanta.
Il prototipo volò per la prima volta nel 1964 ed il caccia entrò in servizio nei reparti della Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'aeronautica militare sovietica, nel 1970.
Con una velocità massima di oltre Mach 2,83, un potente radar e quattro missili aria-aria, il MiG-25 portò allo sviluppo della sua controparte occidentale, il McDonnell Douglas F-15 Eagle, verso la fine dello stesso decennio.
Le capacità effettive del MiG-25 vennero stimate meglio solo con la defezione in Giappone del tenente della VVS Viktor Belenko, nel 1976.
Attualmente l'aereo rimane in servizio limitato in Russia.
Premessa
Dopo il Tornado, il Typhoon e l’F-35 volevo riprodurre un jet in forza a qualche aviazione straniera.
La scelta spaziava dai jet made in USA (qui la scelta era veramente ardua) a quella francese con i famosi Mirage e, perché no, quella dell’ex Unione Sovietica ora Russia.
Curiosando sul web la scelta era caduta su alcuni modelli come il MiG-29 della G.W.H., il Su-24 della Trumpeter ed anche il MiG-25 della Kitty Hawk.
Le stampate dei primi due modelli erano veramente superbe ma i velivoli in sé non mi avevano affascinato più di tanto.
La scelta pertanto è caduta sul MiG-25 per diversi motivi, prima di tutto il modello sicuramente degno di nota, ma quello che mi ha colpito maggiormente è la sua storia che si svolge in piena "Guerra Fredda" fra USA e URSS, nonché le caratteristiche del velivolo reale e di conseguenza anche del modello; soprattutto le sue dimensioni veramente notevoli, sommate a quelle degli scarichi delle turbine, delle grosse prese d’aria che le alimentavano, della lunghezza del muso che sono in netto contrasto, almeno per me, invece con l’esiguo abitacolo... tutto questo mi ha fatto scatenare la scintilla modellistica per la sua riproduzione in scala di questo famosissimo velivolo, ovviamente la 1/48!
Il kit
Nella grande scatola sono inclusi:
Prima di passare alla recensione del modello devo precisare che ho acquistato insieme allo stesso anche la confezione BIG ED della Eduard riguardante il MiG-25 PD/PDS art. BIG49107.
Nella confezione erano incluse le seguenti lastrine fotoincise:
Il dettaglio superficiale è reso in modo superbo.
Oltre le linee delle pannellature sono ben rappresentati anche i rivetti da incasso.
I perni di espulsore sono stati attentamente progettati affinché nessuno siano presenti sulle superfici "visibili" una volta che il modello è stato costruito.
I canali di colata sono confezionate in una scatola sorprendentemente compatta, considerando le grandi dimensioni del velivolo.
Alcune parti sono attaccati con sprue abbastanza spessi e pertanto necessitano di un po' di tempo extra e di molta cura nel rimuoverle e pulirle.
La lastrina foto incisa riguarda il cruscotto, le cinture di sicurezza del seggiolino eiettabile e parti delle prese d’aria.
Il seggiolino eiettabile fatto in tre pezzi è stato arricchito dalle cinture di sicurezza pre-colorate Eduard acquistate a parte.
Anche per tutto l’interno dell’abitacolo, cruscotto e consolle laterali, sono state utilizzate le fotoincisioni Eduard.
E’ possibile mostrare il radar lasciando il muso aperto ma ho preferito chiuderlo per non rovinare la linea affilata dell’intero muso.
Il kit contiene una sfera di metallo come peso da inserire nel muso del modello al fine di evitare, per i modelli con carrello triciclo, che si "siedano" sulla parete posteriore.
Al fine di scongiurare tale opzione ho "rincarato" la dose con degli ulteriori piombini.
Le prese d’aria nel kit sono state progettate per essere lasciate chiuse.
A questo problema ho comunque sorvolato in quanto ho sempre utilizzato le parti foto incise Eduard sopra riportate.
La parte finale del modello riguardante gli scarichi degli ugelli dei due motori è enorme, una caratteristica reale e impressionante di questo aereo.
Anche questa zona è stata notevolmente dettagliata usando le fotoincisioni per esterni 48797, le quali hanno dato il loro contributo a ricreare un realismo non indifferente ad una zona molto interessante.
I pozzetti dei carrelli sia principale che anteriore sono molto belli, con ben evidenziati sia le parti strutturali interne che le gambe del carrello principale.
Quest’ultime sono dotate, considerando molto probabilmente il il peso del modello finito, di un tondino d'acciaio ciascuno.
Per non sbagliare i colori dei rinforzi di metallo sono stati fatti in argento l’uno e d’oro l’altro, mentre le ruote principali sono della giusta dimensioni e stampate in plastica e non in vinile, grazie al cielo!
Anche in questa zona dei carrelli ho sempre utilizzato, per aumentare il realismo le fotoincisioni Eduiard degli esterni 48797.
L’aerofreno, gli alettoni, i flap e i due timoni verticali sono parti tutte separate e possono essere montati a piacere: ben fatto Kitty Hawk!
Per quanto riguarda gli impennaggi orizzontali di coda questi possono essere montati con un angolo a scelta.
Nella scatola è inserita una buona selezione di carichi esterni e precisamente:
Il montaggio
Per migliorare il dettaglio del modello ho acquistato il set BIG ED BIG49107 della Eduard come sopra anticipato.
Ho iniziato la costruzione, come al solito dall’abitacolo del jet.
Non essendo un conoscitore dei velivoli moderni ho seguito le istruzioni sulla colorazione riportate sul libretto, prendendo spunto anche dalle molteplici fotografie trovate sul web.
Il livello di dettaglio del pozzetto, come sopra già descritto, è abbastanza buono ma è stato "migliorato" usando le fotoincisioni Eduard per le strumentazioni della consolle e del cruscotto del pilota, mentre per il seggiolino sono state usate le cinture, ed altri particolari della lastrina Eduard sopra citata.
L’abitacolo del MiG-25 era dipinto in un colore verde/bluastro ottenuto miscelando due colori acrilici Gunze, e precisamente l’H46 emerald green e H25 sky blue aggiungendo onestamente più verde che blu, mentre il seggiolino è stato dipinto in grigio chiaro.
Una volta finita la colorazione sono state incollate tutte le fotoincisioni già colorate riguardanti cruscotto, consolle laterali e tutte le cinture del seggiolino.
Un dettaglio importante a cui ho voluto dedicare particolare cura è l’interno del cupolino lasciato aperto.
Da una foto sul web ho potuto notare che l’interno nasconde tanti particolari quali imbottiture, una tendina e un maniglione.
Per aumentare il realismo mi sono state d’aiuto le fotoincisioni n. 49669 che rendono molto bene i dettaglio dell’interno del cupolino.
L’unica cosa aggiunta è stata la tendina, in un colore molto chiaro, "auto costruita" arrotolando un pezzettino di adesivo di carta e posizionata al posto giusto.
Con la tecnica del Dry Brush (pennello asciutto), ho dato poi luce all’interno dell’abitacolo, seggiolino compreso, lumeggiando il tutto con del bianco opaco, facendo risaltare tutti i dettagli in rilievo.
L’abitacolo ha subito anche dei "lavaggi" con del colore nero opaco molto diluito al fine di dare a questa zona molto importante un aspetto vissuto.
Colorazione e camouflage
Per quanto riguarda la colorazione e pertanto i colori da utilizzare ho chiesto aiuto al web e all’amico Massimo De Luca, che ringrazio pubblicamente.
Massimo mi ha suggerito i colori da usare, tenendo conto anche del fatto che non possiedo un aerografo... e sono:
per il grigio della fusoliera FS36495, lo smalto Humbroli n. 147;
Una volta finita la colorazione ho voluto desaturare i pannelli con la tecnica già usata in precedenza con un altro modello, carteggiando gli stessi con della carta abrasiva bagnata finissima, partendo dall’estremità del pannello arrivando al centro dello stesso, al fine di rendere il modello pesantemente usurato.
Agli interni dei pozzetti dei carrelli ho eseguito dei "lavaggi" con del marrone opaco molto diluito, al fine di dare a questa zona un aspetto vissuto ed usurato.
La zona inferiore della fusoliera dai motori fino alla parte centrale, parte del fianco posteriore della stessa e la parte superiore vicino ai motori è stata dipinta in alluminio, eseguendo poi dei pesanti "lavaggi" con il prodotto panel line accent black della Tamiya, al fine di ricreare quel tipico colore del metallo "cotto" dal calore.
Il grosso e bellissimo serbatoio ventrale è stato anche lui colorato in alluminio e pesantemente "invecchiato".
I carichi esterni riguardanti i missili sono stati colorati seguendo le istruzioni della pagina a colori allegata al libretto, "arricchendo" il dettaglio degli stessi con la lastrina foto incisa Eduard n. 49680 inserita nella confezione BIG ED, relativa ai missili inseriti nel kit.
Per quanto riguarda la colorazione del grosso radome e dei pannelli dielettrici posti sulle derive verticali le istruzioni consigliavano il colore "verde russo" per il profilo dell’esemplare sovietico e in grigio scuro per quello ucraino e iracheno.
Navigando sul web purtroppo ho potuto riscontrare informazioni contrastanti che mi hanno confuso un po’ le idee.
Il profilo qui sotto riportato e scaricato dal sito "wings palette" proprio del "Blu 75" riporta il radome in verde, mentre un articolo trovato su internet citava di non tenere conto delle istruzioni ma di colorare queste parti in grigio scuro.
Tuttavia ho trovato molte fotografie del velivolo reale dove era evidente la colorazione in verde di queste zone.
Alla luce di tutte queste informazioni, per tagliare anche la "testa al toro" considerato l’abbondante "grigiume" relativo alla pista e al camouflage del modello, al fine di dare un "tocco di colore", ho deciso di dipingere queste zone nel verde russo FS34102, utilizzando il verde Humbrol n. 117.
Anche queste parti sono state invecchiate e anche molto scolorite al fine di dare al modello una vita operativa molto intensa.
Per preparare lo stesso all’applicazione delle decals di insegna di nazionalità e stencil ho steso due strati di cera e, una volta ben asciutta ho posizionando le stesse.
Dopo il posizionamento delle decals, a modello ancora lucido, ho messo in evidenza le linee delle pannellature usando una matita morbida, passando poi il dito sulla linea della pannellatura, creando una sfumatura di contrasto fra un pannello e l’altro.
Per finire ho sigillato il tutto con spray trasparente opaco.
Figurino ed ambientazione
Per quanto riguarda il figurino ho usato quello in resina della Aerobonus art. 480066 Soviet air force fighter pilot, molto bello
E’ stato colorato seguendo scrupolosamente il disegno della confezione.
Per dare luce e profondità allo stesso è stato leggermente ombreggiato usando gli stessi colori leggermente schiariti con del bianco opaco con la tecnica del "dry bush".
Per la basetta ho utilizzato la solita cornice in legno, delle dimensioni di 25 x 35 cm. senza lastra di vetro.
Ho fatto tagliare al reparto falegnameria del Leroy Merlin di Caponago un rettangolo di legno di altezza 1,5 cm. e dimensioni adeguate, al fine di eliminare l’effetto "vasca" sul quale sono stati incollati i lastroni che riproducono la pavimentazione in cemento, e non asfalto, tipica degli aeroporti sovietici o ex sovietici della ICM ( Soviet pag-14 airfield plates).
Tali lastroni, in plastica, misurano circa cm. 12,5 per 4,5 cm. e sono stati incollati uno ad uno sulla base di legno, alcuni ovviamente tagliati ad hoc, leggermente colorati con il pigmento della Tamiya 87115 "pavement effect light gray" ed invecchiati.
L’opacizzazione è stata fatta usando un normale trasparente spray opaco comprato in ferramenta mentre le strisciate dei pneumatici sono state eseguite con una matita nera molto morbida.
La segnaletica orizzontale gialla che delimita la pista è stata eseguita a spruzzo previa mascheratura della zona interessata.
Infine al "triangolo di verde" sono stati aggiunti ciuffi di erba sintetica della Green Line acquistati all’Hobby Model Expo del 2014 che fanno la loro bella figura, dando anche un tocco di colore alla basetta stessa; anche alcuni piccoli ciuffetti sono stati incollati, qua e là, lungo le giunture dei lastroni in cemento.
Profilo del MiG- 25 PD
Profilo del MiG-25PD Foxbat E - "Blu 75" - CCCP 1979
Conclusioni
Per acquistare questo kit più il set Eduard BIG ED ho quasi "rischiato" di chiedere un prestito alla banca … però ne valeva la pena.
Finalmente abbiamo un kit che è degno di questo famosissimo e, per qualche tempo, misterioso intercettore russo sviluppato in piena guerra fredda.
Il kit del MiG-25 PD/PDS in scala 1/48 della Kitty Hawk è molto ben dettagliato e vanta caratteristiche superficiali nettamente superiori, nonché una discreta selezione dei carichi esterni, rendendolo pertanto il miglior kit del Foxbat disponibile sul mercato nella scala in 1/48.
Certamente un kit da non prendere "sotto gamba" ma che assemblato a dovere e senza fretta alcuna premierà i vostri sforzi ed il risultato finale sarà senza dubbio alcuno un grande e imponente Foxbat !
In conclusione, un soggetto impegnativo, puro "divertimento" modellistico!
Se non è difficile ed impegnativo che divertimento c’è...?
Il mio prossimo lavoro sarà un altro velivolo russo, il MiG-23 MLD della Trumpeter.