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Questo è il secondo kit in plastica realizzato dopo la corazzata Roma della Trumpeter in scala 1/350; ho voluto cimentarmi con la Admiral Cruiser Hipper... diciamo colpito dall’immagine della confezione, sicuramente meno famosa e meno imponente delle corazzate come la Bismark o Scharnhorst.
Alcune informazioni storiche:.
La Admiral Hipper era un incrociatore pesante della Kriegsmarinetedesca, attivo durante tutta la seconda guerra mondiale, e prima unità dell'omonima classe di incrociatori.
L'armamento principale era costituito da 8 cannoni da 203 mm in quattro torri binate, mentre quello secondario e contraereo da 12 cannoni contraerei da 105 mm in sei torrette corazzate, 12 cannoni contraerei semiautomatici in sei affusti binati e (inizialmente) da 10 mitragliere antiaeree da 20 mm in affusti singoli.
Completavano l'armamento della nave 12 tubi lanciasiluri da 533 mm sistemati in quattro affusti trinati ai lati della nave.
Maggiori informazioni in merito alle sue attività durante la Seconda Guerra Mondiale si possono trovare in wikipedia.
Desideravo poter rappresentare l’incrociatore in navigazione, ma al tempo stesso mi dispiaceva non poter mostrare l’intero scafo; ho pensato quindi ad una base che potesse ospitare due scenari, uno con l’effetto mare e l’altro con un supporto per sorreggere l’intero scafo.
Il materiale principale l’ho recuperato al Brico: polistirolo ad alta densità, vernice acrilica nero opaco e blu cobalto, colla vinilica, listelli e anche il tessuto adesivo tipo quello da biliardo.
Per l’effetto mare ho utilizzato i prodotti della Vallejo disponibili nel mio negozio; un valido aiuto l'ho ottenuto da un video di Youtube che nostra passo passo il procedimento:
Dopo alcuni tentativi utilizzando una piccola basetta in legno e alcuni tentativi per realizzare una scia realistica, dopo aver trovato l’effetto che più mi piaceva e mi sono dedicato a realizzare lo scanso per ospitare lo scafo sul polistirolo.
Utilizzando l’elemento water line, ho individuarto il profilo di taglio usando il cutter.
Mi sono servito di una basetta in legno auto costruita con due pernetti che sostengono lo scafo ma fungono anche da spingitori per estrarre lo scafo quando è alloggiato nel lato del mare.
Ho provveduto a rendere più stabile lo scafo sul suo supporto forando con punta fine sia lo scafo sia i pernetti in legno; ho poi incollato dei pezzi di graffetta sullo scafo.
Sulla base, in precedenza, avevo applicato il tappetino blu togliendo la pellicola adesiva.
Sul polistirolo ho passato, con un rullo, il colore acrilico Blu di Prussia come colore di fondo; una volta asciutto ho applicato il Blu Atlantico della Vallejo picchiettando con un vecchio pennello da pittura murale cercando di simulare le onde del mare; successivamente ho passato l'effetto schiuma della Vallejo diluito con acqua attorno allo scanso che avrebbe alloggiato lo scafo e realizzato la scia sul lato poppiero; per quest’ultima ho utilizzato un pennellino e poi ho picchiettato utilizzando una spugnetta.
Per finire, ho passato il gel trasparente della Vallejo effetto mare che una volta asciutto accentua l’effetto spuma sulle creste delle onde.
Ho provato più volte l’inserimento dello scafo all’interno del vano, un'azione delicata poiché ho avuto modo di constatare che le eliche di manovra, quelle più esterne, sarebbero saltate ad ogni tentativo di inserimento.
Ho iniziato a fare dei lavaggi sui piccoli pezzi utilizzando il colore ad olio e acquaragia; chiaramente prima ho spruzzato la vernice trasparente lucida (forse era meglio usare l’opaca visto che non dovevo incollare delle decal) non ho una grande esperienza in questo campo mi sono basato su quello che ho letto in giro.
In più occasioni, prima di incollare definitivamente i pezzi, provavo a secco i vari sotto elementi, man mano piegavo ed incollavo le fotoincisioni con molte difficoltà visto le ridottissime dimensioni.
Durante il montaggio le sventure non sono mancate come ad esempio esagerando con la colla ho consumato del tutto un’ancora, l’altra è andata persa, alcuni elementi del fumaiolo consumati per aver lasciato troppo tempo il pezzo immerso nel cleaner per togliere la vernice, sono stato costretto ad utilizzare un altro kit che avevo in magazzino e sacrificarlo per utilizzare gli elementi persi o distrutti.
Come ultima operazione ho realizzato la teca in Plexiglass per evitare che la polvere nel tempo faccia danni.
Ho cercato di terminare il lavoro in un tempo accettabile per poter presentare il modello con il suo diorama, lato mare, alla XIX Modellismo che Passione edizione 2014; diciamo che sono riuscito a consegnare il modello agli organizzatori una settimana prima dell’evento, nella speranza che non sfiguri eccessivamente.
Come considerazione finale potrei dire di essermi divertito, anche in questo caso come per gli altri modelli, ho dovuto faticare per ritagliarmi il tempo necessario per andare avanti e non far arrabbiare nessuno con i “piacevoli odori” della verniciatura; non vi nascondo che ho avuto molte difficolta a maneggiare pezzi così piccoli, spesso mi rimanevano in mano pezzi di fotoincisione o addirittura saltavano come grilli rendendomi la ricerca impossibile.
Ecco alcune foto del modello finale; rimando al mio sito Oliveromodellismo per vedere la fotogallery completa.