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Costruzione di un CR.32 (IX) - Pietro Ballarini

Parte IX: Ultime finiture





Una volta incollata l’ala superiore restano da aggiungere le ruote.
A tale scopo creo le gambe dei carrelli con plasticard da 2 mm tagliato e rifinito con carta abrasiva.





In testa alle gambe inserisco filo di rame grosso per irrobustire il punto di contatto tra la fusoliera e la ruota.





Quando le incollo sto attento ad inclinare i carrelli in posizione di volo perché a terra hanno un angolo più aperto.
Nella zona del cruscotto simulo col pennello due fessure davanti al pilota e gli incollo il parabrezza in acetato con una base di milliput che lo raccorda alla fusoliera.






Successivamente autocostruisco il mirino e il tubo di pitot.
Per simulare l’elica in volo ne rappresento una porzione con acetato che raccordo all’ogiva con milliput a rappresentare l’inizio della pala.





Le coccarde le ho fatte con una maschera autocostruita in plasticard.
Non è stata una grande idea in quanto pitturando a spruzzo c’era un po’ di sbavatura ed ho dovuto poi rifinire le linee a pennello.








In questi casi (con mascherina rigida) è meglio pitturare con pennello a secco come ho fatto con i numeri di fusoliera.




Io ho cercato di riprodurre il profilo presente nella monografia Ali d’Italia dedicato alla pattuglia "romantica" del 410° stormo in A.O.I.
In essa si nota un fondo sabbia aranciato con chiazze a "pallini" e il diavolo del 6° Stormo col casco coloniale rosso.
Avevo una decal di tornado in 1/48 che ho debitamente modificato pitturando però il casco a colori come indicato da più fonti.





Documentazione recente (il libro sulle araldiche della R.A. del gruppo modellistico trentino) ha però fornito ulteriori informazioni.
Il fondo sabbia era stato adattato alla tonalità più rosata della zona e compaiono foto più dettagliate del ‘diavolo rosso’ che ho provveduto a correggere nuovamente (casco più largo, cinghia, più sfumature, tratteggi bianchi).





Concludo dicendo che è stata una grande avventura modellistica che mi ha impegnato con passione per due mesi (poi protattisi per altri quattro per il resto del diorama).
Ora c’e’ il kit in 1/32 ma io l’ho fatto sapendo di costruire un soggetto unico (in 1/35). Questo mi ha dato l’entusiasmo quotidiano per "osare" nell’autocostruzione.
Se non li scoprite voi (vedendolo dal vivo), elenco i difetti principali presenti:
- bordo di uscita alare troppo spesso
- un po’ di disallineamento nei montanti alari
- sagoma del radiatore troppo "conica" nella parte finale.
Per il resto penso di avere azzeccato la linea e lo spirito di questa bella macchina FIAT.

 
Pietro Ballarini
[Gallery]
05.05.2011



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