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La MIAS, motomitragliatrice d'assalto, realizzata negli anni trenta su base autonoma dall'Ansaldo SA di Genova, era un piccolo mezzo corazzato, sviluppato solo in qualche prototipo e mai prodotto in serie, rimanendo uno dei tanti bizzarri tentativi per creare un veicolo economico ed efficace sul campo di battaglia.
Guidato da un uomo a piedi, con la doppia funzione di conducente-mitragliere, permetteva di avere una sorta di scudo cingolato che lo riparasse durante l'avanzamento verso le trincee nemiche, in base al radicato concetto, a quel tempo ormai obsoleto, di guerra statica.
Lo scafo, aperto posteriormente, era costituito da lamiere in acciaio scudo (balistico) collegate tra loro mediante angolari e chiodature in modo da resistere frontalmente all'impatto di un proiettile perforante Mauser SMK con angolo di impatto di 90° da 50 metri e lateralmente contro il tiro del fucile mod. 91 nelle stesse condizioni.
La parte superiore dello scafo era chiusa da uno sportello regolabile a cerniera che poteva assumere varie posizioni di apertura, per permettere così al conducente di camminare eretto pur rimanendo protetto sia frontalmente che lateralmente.
L'armamento era costituito da due mitragliatrici leggere Scotti cal.6,5 abbinate in un'unica scatola che poteva ruotare in elevazione/depressione e con brandeggio laterale, mentre il munizionamento a bordo era costituito da 40 caricatori con un totale di 1000 colpi.
Fu realizzato un altro prototipo sostanzialmente uguale come veicolo, ma che differiva soltanto per l'armamento: il MORAS, motomortaio d'assalto, dotato di un lanciabombe a tiro rapido Brixia cal.45, con 50 bombe e relative cartucce di lancio.
Il gruppo motopropulsore della MIAS era costituito da un motore a scoppio monocilindrico di 250cc di cilindrata, alimentato a benzina e raffreddato ad aria, della casa motociclistica e ciclistica italiana FRERA, attiva dal 1905 al 1936 con stabilimenti a Tradate (VA).
Dotato di un cambio a due rapporti e una retromarcia, era in grado di raggiungere una velocità massima di 4,97 km/h in avanti e 2,2 km/h a marcia indietro, mentre il cambio di direzione si otteneva con un differenziale.
Il treno di rotolamento era costituito da una serie di maglie in acciaio ad alta resistenza che si ingranavano sulla ruota motrice anteriore.
Per la suddetta descrizione tecnica e fotografica, mi sono avvalso del "Manuale Tecnico MIAS" edito dall'Ansaldo nel 1935, acquistando copia dell'originale stampata e commercializzata da Amazon (serie HANDBOOK MILITARY STORY).
Il diorama scala 1:35
Il modellino è della spagnola FC Model Trend, il cui kit, viste le dimensioni, è costituito da poche parti in resina con i relativi supporti di stampa in 3D.
Dopo aver brevemente assemblato il tutto, ho verniciato il modellino con acrilici Tamiya, tenendo in considerazione che la MIAS era solo un prototipo appena uscito dalla fabbrica: color grigio chiaro all'interno e color verde medio del Regio Esercito all'esterno, previa stesura di primer spray metal della Army Painter.
La base è ricavata da un pannello di polistirene estruso da 14x9x3 cm sul quale ho incollato un foglio Struttura della True Earth spessore 5 mm che poi ho idealmente ricoperto con una gettata di cemento, usando un mix di acrilici Tamiya.
Immaginando così di realizzare una zona della fabbrica dove postare il mezzo, ponendogli accanto due figurini in tuta:
entrambi intenti a scrutare la motomitragliatrice forse con un po' di perplessità…
A completamento, ho posizionato una cassetta degli attrezzi, un paio di contenitori, bombole di acetilene-ossigeno e inserito nella pavimentazione un tratto di binario a scartamento ridotto.
Come finitura al rustico, ho steso a pennello della pasta AK Concrete lungo i bordi verticali della base e incollato frontalmente una lastrina in ottone da 9,5x2,5 cm con inciso il nominativo affiancato dal marchio dell'Ansaldo di Genova, ricavato e stampato dal web.
Per curiosità: il marchio dell'azienda, creato nel 1912 e utilizzato fino alla Seconda Guerra Mondiale, raffigura la lettera "A" con la ruota dentata per l'industria meccanica, l'ancora per quella navale, due obici per quella militare e le saette per gli equipaggiamenti elettrici.
Infine, un sentito ringraziamento all'amico Leonardo Petroli che ha realizzato le foto del diorama.
Bibliografia e immagini:
Grazie Dino per questi bellissimi lavori su soggetti a molti sconosciuti.
Complimenti
Giampaolo
Complimenti Dino, originale come sempre e bravo a realizzare il modello. Grazie per la citazione per le fotografie.
....un domani, sicuramente, troverai il kit dell'iceberg che ha affondato il Titanic, e aspetto in prima fila il kit che realizzerai, nel frattempo, ti faccio i complimenti per la realizzazione del... non so cosa è di preciso ma so che l'avranno sicuramente collaudata a pochi metri dove abitavo a Cornigliano nel letto del torrente Polcevera, terreno di prova dell'Ansaldo in quei periodi... un abbraccione grande Dino!
Grande DINO !
Un ennesesimo ed accattivante soggetto inusuale di cui ci porti a conoscenza.
Bella realizzazione !
Pietro
Ciao Dino sempre lavori molto fuori dal comune, a primo impatto guardando l'immagine che compare come anteprima sono rimasto perplesso poi leggendo la storia di questo prototipo ho potuto apprezzare moltissimo questo lavoro così fedele alla storia.
Complimenti
Gianni
Grande Dino, modelli sempre unici e istruttivi. Ma dove li trovi... bravissimo.
Al prossimo.
Ezio