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Brevissima descrizione tecnica del Bf 109G Gustav:
È la versione più prodotta in assoluto, con punte di oltre 1.000 macchine mensili nel 1944.
Il motore era il Daimler-Benz DB 605 AM 12 da 1.475 hp.
Raggiungeva una velocità di 620 km/h a 6.900 metri e 610 km/h a 4.000 metri.
Poteva salire fino a 11.500 metri e aveva un'autonomia di 600 km, che arrivava a 1.000 km con serbatoi sganciabili da 300 litri.
Era armato con un cannone MK 108 da 30 mm. o da un MG 151 da 20 mm, sparanti attraverso il mozzo dell'elica, e due mitragliatrici MG 131 da 13 mm montate sulla cappottatura motore e sparanti attraverso il disco dell'elica.
Alcuni modelli potevano montare anche due cannoncini da 20 o 30 mm. sotto le ali.
Fu adottato dalle forze aeree di molti paesi come l’Italia, militando sia nella Regia Aeronautica che nelle file della A.N.R.
Il modello è della Italeri, ovviamente in scala 1/48.
Nel kit sono inclusi:
Le decals incluse sono per sei esemplari, tre della R.A. e tre della A.N.R. e precisamente:
Il montaggio
Ho realizzato un caccia "tedesco" in forza però alla nostra Regia Aeronautica... il famosissimo Bf. 109 nella versione G-6.
Ho iniziato la costruzione, come al solito, dalla cabina di pilotaggio.
Il livello di dettaglio dell’abitacolo è abbastanza buono.
Nonostante tutto, ho acquistato, dei dettagli in resina riguardanti il Bf. 109, e più precisamente:
All’interno delle due semi fusoliere, in corrispondenza dell’abitacolo del pilota ci sono le riproduzioni della strumentazione, da me eliminate utilizzando una mini fresa della Dremel, acquistata nell’autunno scorso, stata particolarmente utile anche in altre occasioni.
L’intera vasca in resina dell’abitacolo, pareti laterali, pavimento, seggiolino, ecc. sono stati colorati in RLM 66, usando l’acrilico della Lifecolor UA 133, mentre il cruscotto del pilota è stato dipinto in nero opaco.
Ho poi seguito dei "lavaggi" in modo da far risaltare le strumentazioni stesse nonché le nervature dei pozzetti con del marrone opaco molto diluiti, al fine di dare a tutto l’interno dell’abitacolo stesso un aspetto vissuto.
Finita la colorazione ho inserito la vasca nelle due semi-fusioliere, costatando con soddisfazione che, nonostante l’articolo dell’Aires fosse per il kit Hasegawa, questo si adatta abbastanza bene anche per quello dell’Italeri.
Per quanto riguarda le ali, stampata C, hanno il difetto di avere flaps e flabelli dei radiatori subalari tutti solidali con il resto delle ali mentre in realtà, quando il caccia era a terra, questi elementi erano abbassati... questo è a tutti gli effetti l’unico vero difetto dello stampo Italeri.
Prima di unire le ali ho quindi staccato, dai tre pezzi che raffigurano le ali stesse, le zone dei flaps.
Per rendere poi tutto più reale ho acquistato la lastrina della Eduard art. 48390 riguardante tutte le zone dei flaps e dei flabelli dei radiatori.
E’ stato un lavoro abbastanza impegnativo e di precisione ma che, finito, mi ha ampliamente appagato!!
Anche i due pezzi del timone di coda sono stati tagliati dalle due semi-fusoliere, uniti fra loro e poi incollato al modello leggermente piegato, al fine di dare ancora più realismo allo stesso !!
Una volta completato l’assemblaggio, il modello è stato spruzzato con il primer spray Tamiya grigio fine, che mi è servito anche ad evidenziare eventuali difetti di stuccaggio e lisciatura.
Gli interni dei pozzetti del carrello principale, dei flaps e flabelli radiatori sono stati dipinti usando l’RLM 02 UA071, sempre della Lifecolor.
Ora passiamo alla colorazione del modello, certamente la parte più interessante ma anche la più impegnativa e delicata di tutto il lavoro occorrente per la realizzazione di un modello.
Colorazione e camouflage
Il kit conteneva decals, come sopra descritto, per tre esemplari appartenenti alla R. A. e tre in forza alla A.N.R.
Ho deciso di rappresentato il Messerschmitt Bf. 109G-6/R 6, W.Nr. 18391, della 364º Squadriglia, 150º Gruppo autonomo C.T. della R.A., basato a Sciacca nel giugno del 1943, del Capitano Mario Bellagambi.
Essendo un aereo di costruzione tedesca il camouflage seguiva le linee standard del Bf. 109 di quel periodo bellico e precisamente :
Le insegne tedesche invece erano state obliterate con il grigio mimetico (FS.36231), sia sulle ali inferiori e superiori, sia in fusoliera. Pertanto i colori usati per il camouflage, dati a pennello, sono stati i seguenti:
Prima del posizionando delle decals riguardanti il marking e i vari stencil ho steso su tutto il modello due strati di cera.
Infine ho dato al modello un aspetto vissuto, cercando anche di rendere la vernice usurata passando sulla parte superiore di tutto il modello del bianco opaco molto, molto diluito, e anche deteriorata soprattutto nelle zone di maggior utilizzo dei meccanici e del pilota (pannelli di ispezione, zona intorno al tettuccio, attacco ala sinistra con fusoliera, ecc.).
Ho anche messo in evidenza le linee delle pannellature, ripassando le stesse con del nero opaco un pochino fluido, usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
Figurini, mezzo terrestre e accessori
Per quanto riguarda i figurini dei piloti, se non ricordo male marca Reheat, sono stati recuperati dalla scatola degli avanzi.
Sono dei figurini di piloti tedeschi in tenuta africana, ma che potrebbero benissimo passare per italiani in un aeroporto siciliano nel luglio del 1943.
Sono stati dipinti sulla scorta degli altri figurini degli ultimi due diorami (Macchi 200 e Macchi 202).
Sono stati poi schiariti ed ombreggiati con successive passate di colori chiari e scuri con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità agli stessi.
Gli inservienti sono stati reperiti da un kit Gasoline, riguardante due figurini in resina, questa volta "italianissimi", spacciati come inservienti.
Gli accessori (bidoni, taniche di carburante e casse di legno), sono in plastica e resina di marche diverse; precisamente quelli in plastica sono stati recuperati da un kit Tamiya, mentre quelli in resina sono della Minimali e della Italian Kit.
Per quanto riguarda il mezzo terrestre si tratta di un kit in resina della Fiat Topolino, della Gasoline art. GAS50050.
Devo sinceramente affermare che si tratta di un kit molto bello anche se le dimensioni finali sono veramente esigue, ma in effetti cercavo un mezzo piccolo ed appropriato e, questo kit, faceva proprio al caso mio!
Dopo un’accurata ed attenta pulizia di tutti i pezzi dalle bave della resina (molto poche in effetti), prove a secco per non sbagliare ed infine l’assemblaggio, il modello è stato colorato in dark yellow, usando lo spray Tamiya TS 3, e poi ombreggiato con successive passate di colori scuri, con tonalità simili al colore di base, al fine di dare profondità allo stesso, mettendo anche qui in evidenza le linee delle porte, del radiatore, ecc., ripassando le stesse con del nero opaco un pochino fluido, usando un pennellino 00, per poi sigillare il tutto con spray opaco trasparente.
Al modello si è voluto anche dare un aspetto usurato, dovuto al continuo utilizzo del mezzo.
Un pò di storia...
La "Topolino", per la sua stessa filosofia progettuale, non si adattava ad un uso militare: la sagoma alta, le ruote piccole e strette ed i pesi sbilanciati sull'assale anteriore ne riduceva l'uso a percorsi piani e fondi duri.
Nonostante tutto già dal 1936 venne acquisita dal Regio Esercito la "500" come mezzo di collegamento nei comandi cittadini.
Durante la seconda guerra mondiale, la cronica e grave carenza di mezzi motorizzati portò l'esercito ad impiegare la vettura anche al fronte, molte delle quali vennero utilizzati anche dalla Wehrmacht dopo l'8 settembre 1943.
Ambientazione
Per la basetta ho adoperato la solita cornice di legno, cm. 25x30, senza lastra di vetro.
La basetta è stata creata su un unico livello, ovvero quello del terreno dove si svolge la scenetta.
In un angolo ho creato un piccolo centro di comunicazioni radio, con tenda e materiale vario come bidoni di carburante, casse di legno e teli sparsi.
Il telo mimetico della tenda è stato stampato su carta, ritagliato ed incollato al kit in plastica della tenda stessa con biadesivo.
Questo piccolo "centro di comunicazioni" per nasconderlo da "occhi indiscreti", nonché ripararlo dal sole siciliano è stato ubicato sotto della bassa vegetazione, creata con la solita teloxis aristata, spruzzata con colla spray, e poi ricoperta con un miscuglio di erba sintetica a due toni di verde.
L’intera basetta è stata "spalmata" con colla vinilica e poi coperta con sabbia fine, colorata con toni diversi di marroni chiari, giallo sabbia, ecc. ed infine con una miscela di nero/marrone opaco, diluitissimi, ho ricreato la morfologia del terreno.
La stessa è stata coperta, qua e là, da leggere macchie di erba, quella usata nel fermodellismo ferroviario.
Per finire ho "sigillando" l’intera basetta con una bella spruzzata di trasparente opaco comprato in ferramenta.
Immagini dal sito: http://www.finn.it
Marking
Messerschmitt Bf. 109G-6 in forza alla 364º squadriglia del 150º gruppo autonomo C. T., basato a Sciacca, Sicilia, nel giugno del 1943, ed appartenente al comandante del reparto, il Capitano Mario Bellagambi.
Dopo l’armistizio divenne il comandante della 5º Squadriglia del 2º gruppo C.T. della A.N.R.
Conclusioni
Che dire, nella mia collezione mancava proprio un famoso velivolo tedesco come il Bf. 109, con le insegne però della Regia Aeronautica... il mio amico Ezio sarà contento !!
Buon modellismo a tutti !!
Marco Vergani [Gallery] 12.09.2013 |
Il mio prossimo lavoro sarà il Me-410B-2/U4 della Meng Model in scala 1/48, in forza alla Luftwaffe, Germania 1944... un "ritorno di fiamma" !!