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Il soggetto che ho realizzato è una conversione in 54mm di un figurino di marca sovietica; rappresenta uno starszyzna (leader, veterano) degli Ussari Alati polacchi che, nonostante la perdita del proprio cavallo in battaglia, incita alla carica se stesso ed i propri 'compagni' (Towarzysz).
Il corpo degli Ussari Alati rappresentava l'èlite dell'esercito polacco ed era un gruppo di cavalleria corazzata con soldati appartenenti alla nobiltà. Nonostante questi avessero a disposizione fucili e pistole, prediligevano in battaglia le cariche a lance spiegate in tempi cui le armi da fuoco erano ancora imprecise e poco potenti.
La storia degli Ussari Alati abbraccia grosso modo duecento anni, anche se in realtà essi trovano la loro origine in un reggimento formato agli inizi del XVI secolo e composto da Ussari mercenari provenienti da Serbia ed Ungheria, integrato da elementi polacco-lituani arruolati in loco.
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Questa unità era adibita a cavalleria leggera e non si distinse particolarmente in guerra, bisognerà attendere la riforma dell'esercito polacco-lituano voluta dal Re Stefan Batory (1576) che porterà alla definitiva creazione degli Ussari Alati, amalgamando il vecchio modello di ussari con la cavalleria pesante, venendo a creare cosi' un corpo d'élite cui accedevano ormai non più guerrieri fuoriusciti ma i membri della nobiltà polacco-lituana.
Fu sempre durante il regno di Batory che vennero apportati significativi cambianti all'armamentario degli ussari; proprio in questo periodo infatti si diffuse l'uso di pesanti spade ricurve basate sul modello della scimitarra (da cui svilupparono successivamente le sciabole) e l'introduzione di elmi e corazze.
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Con lo scemare della ricchezza e della potenza del Regno di Polonia, unitamente alle massicce evoluzioni nell'arte della guerra europea i reggimenti di Ussari Alati, costosissimi da mantenere e sempre meno funzionali da un punto di vista strategico, vennero ridotti. L'unità venne sciolta definitivamente nel 1775 dal Parlamento polacco.
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La questione della ali è ancor oggi molto dibattuta e pur costituendo la loro caratteristica più evidente, ha un'origine incerta. Tesi autorevoli sostengono comunque che vada fatta risalire alla matrice serba dell'unità, la quale era solita ostentare un bizzarro vestiario nel quale un immancabile elemento erano le ali di uccello posizionate nelle forme più diverse: sugli scudi, sui vestiti, sui copricapi.
è quindi assai plausibile che gli ussari polacchi le abbiano apprezzate, estendendone l'uso ed adattandolo alla propria cultura, cosi' - già alla fine del XVI secolo - si diffuse l'uso di una singola ala fissata al retro della sella e circa mezzo secolo dopo si hanno le prime testimonianze di ali fissate alla schiena dell'ussaro.
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La funzione delle ali è oggetto ancora oggi di speculazioni ed ipotesi: ad esempio contraddistinguere i veterani della guerra contro i turchi, di difesa contro il pericolo di essere catturato da lacci ed anche di far apparire il cavaliere che le porta un terribile angelo vendicatore. E' comunque probabile che contribuissero, assieme ai lunghi pennoni delle lance ed alle pellicce di animali selvaggi indossate, ad intimidire il nemico ed i suoi animali, evocando immagini terrificanti.
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Gli Ussari Alati parteciparono a molte e memorabili battaglie, quasi sempre con interventi risolutori o decisivi, soprattutto contro due scomodi vicini di allora, Russia e Svezia. Ma non vi è dubbio che l'intervento bellico più significativo sia stato quello della rottura dell'assedio ottomano di Vienna nel 1683, periodo al quale puo' essere fatto risalire il pezzo qui presentato.
Davide Chiarabella [Models Soldiers for collectors] 21.04.2013 |