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Sherman


Realizzare uno Sherman

Zehdenick, 26 ottobre 1806

Fernando Volpe


L'episodio che ho voluto rappresentare in questo diorama avvenne durante la campagna napoleonica in Germania contro la quarta coalizione che si era venuta a formare contro l'egemonia di Napoleone e capitanata dall'esercito prussiano.

Sicuramente la battaglia di Jena o quella di Auerstadt sono maggiormente rinomate e ricordate, ma a queste si affiancarono ulteriori episodi eroici che non fecero altro che accrescere la fama e la potenza di Napoleone.

Uno di questi avvenne appunto a Zehdenick dove la cavalleria del 7° ussari capitanato da Lasalle, in netta inferiorità, caricò e distrusse la cavalleria prussiana, costituita dai dragoni della regina. Durante questo scontro viene ricordato con particolare enfasi la presa dello stendardo prussiano da parte di un ussaro.

Prendendo spunto da questo episodio e da una tavola a mia disposizione ho iniziato ad impostare la scenetta.




Nella tavola viene rappresentato l'ussaro che con una mano cerca di strappare lo stendardo al dragone prussiano. Differentemente ho voluto dare maggiore drammaticità alla scena, per cui ho fatto in modo che l'ussaro ferisse mortalmente il suo avversario con la sciabola e quest’ultimo, nonostante il colpo mortale, in un ultimo gesto sventola il vessillo del proprio esercito.

Inoltre, mi sembrava più realistico che per appropriarsi di uno stendardo si cercasse di uccidere chi lo portava e non semplicemente cercare di strapparglielo dalle mani.




SCULTURA USSARO

Per la scultura del cavallo dell'ussaro sono come al solito partito da quarti historex e da una copia in resina di una testa superbamente scolpita da Iotti e successivamente accordati tra loro con il magic. Per la costruzione delle briglie ho utilizzato del lamierino di piombo tagliato in striscioline e incollate con attack. Per la realizzazione della sella ho prima di tutto abbozzato la forma con il magic e poi l'ho ricoperta con il duro che è stato opportunamente inciso con una punta di uno spillo cercando di riprodurre l’andamento del pelo di montone di cui erano fatte. La bordatura a “dente di lupo” della sella è sempre realizzata con una striscia di duro incollata alla sella e solo dopo che è asciutto ho provveduto con una forbicina a tagliarlo opportunamente.

Per l'ussaro ho utilizzato una copia in metallo di gambe che avevo scolpito per una ditta. Sicuramente quando si scolpisce un ussaro la difficoltà maggiore è quella di realizzare il complesso sistema di alamari che abbellivano il dolmen e la pelisse. Per realizzarli ho utilizzato il duro con il quale ho ottenuto dei sottilissimi fili incollati con il vinavil. Preferisco utilizzare la colla vinilica perché dà il tempo di posizionare i singoli filini ed è meno aggressiva dell’attack, la cui rapidità di essiccazione non và bene per questa operazione. I bottoncini sono realizzati con delle microsfere di vetro per decoupage.

Per l’ussaro ho fatto ampio uso del duro, con il quale ho anche realizzato il colbacco e la criniera del cavallo.

Per la sabretache ed il fodero della spada ho utilizzato del lamierino di rame che, come spiegato in un precedente articolo (“Ora è il momento” ), è più rigido rispetto al piombo e quindi si presta meglio per gli accessori sospesi in aria.




SCULTURA DRAGONE

Anche per il cavallo del dragone ho proceduto come per quello dell’ussaro. La posizione del cavallo è stata impostata in modo tale da assecondare quella del cavallo dell’ussaro. Per cui mentre quella dell’ussaro è rampante ed aggressiva, come se anche il cavallo si stesse lanciando addosso, quella del dragone è molto sbilanciata a rappresentare appunto il cavallo che aggredito stà per cadere su un fianco. Lo stesso dicasi per il dragone che colpito dalla sciabola stà per cadere con il suo cavallo, per cui gli stivali sono fuori dalle staffe.

Il Dragone è interamente costruito con il magic su di un manichino in filo di ferro.

Lo stendardo è stato realizzato con un mix di duro e magic al 50%. A stucco fresco e con l’aiuto di abbondante talco ho steso lo stucco creandomi una sottile sfoglia che ho tagliato con una forbice. Successivamente ho adagiato questa sfoglia su dei pennelli, per dare la forma, ed ho fatto asciugare.

La bandiera è stata poi incollata con attack ad un tondino di rame e poi perfezionata con dello stucco.






COLORAZIONE

Per la colorazione ho utilizzato come al solito colori acrilici. Anche per i cavalli utilizzo gli acrilici, differentemente da molti che invece impiegano i colori ad olio per meglio rappresentare la lucentezza del manto del cavallo.

Io preferisco utilizzare gli acrilici con i quali effettuo svariare sfumature di marroni e successivamente dei lavaggi con tintura di noce per dare maggiore uniformità. Per la lucentezza del pelo utilizzo un protettivo opaco della model master. La caratteristica di questo prodotto è che nella boccetta sono presenti due prodotti, uno liquido ed uno abbastanza denso. Scuotendo la boccetta i due prodotti si mescolano e poi si passano sopra per proteggere la pittura. Io non li mescolo ma utilizzo a pennello solo la parte liquida che risulta traslucida e quindi mi dà un effetto di lucentezza tipico del manto del cavallo.




Senza dubbio la colorazione dello stendardo è stata la fase più impegnativa. Prima di tutto si colora lo stendardo del colore base con le luci e le ombre. Per creare le luci e le ombre su ampie superfici come lo stendardo mi creo prima le varie sfumature di colore (chiari e scuri) e poi le stendo sullo stendardo e a colore fresco le mescolo tra loro, in pratica li tratto come se fossero degli oli.

Successivamente ho realizzato i vari disegni di cui era arricchito lo stendardo, creando anche per questi le luci e le ombre.







Fernando Volpe

14.07.2006

Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel sito superEva non più attivo ora.

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Commento di PIETRO [04/03/2025]:

Tutto BELLISSIMO !
Bravo Fernando.



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